Non mi è ancora chiaro, ma forse dipenderà dal fatto che non sono un politico di professione a differenza di Franco Ceccuzzi, se il suo slogan sia la “discontinuità” oppure il “disconoscimento della sua continuità”. Non è più tempo per propaganda e promesse a maggior ragione se a farle è chi negli anni passati avrebbe potuto realizzare le cose e non l’ha fatto. Leggere l’elenco della spesa dei buoni propositi del Ceccuzzi devo ammettere che mi ha strappato un sorriso. Rendere più sicura la viabilità sulla Siena-Firenze; completare la Due Mari; valorizzare il Santa Maria della Scala piuttosto che tutte le eccellenze del nostro territorio sono argomenti ovviamente condivisibili da chiunque. Forse Ceccuzzi dimentica quali ruoli politici di primo piano ha ricoperto a Siena – e non solo – in tutti questi anni. E forse dimentica ancora che quelle stesse promesse che oggi usa come arma di propaganda elettorale, avrebbe potuto realizzarle in passato, in anni, peraltro, in cui la comunità senese beneficiava di risorse economiche ben diverse rispetto a quelle poche (o forse pochissime) rimaste oggi. Che fine ha fatto la storica ricchezza costruita dalle generazioni che ci hanno preceduto? Quella ricchezza che, non essendoci più, sta pesando sui bilanci delle imprese e delle famiglie senesi e che ha costretto le stesse ad abbassare il proprio tenore di vita. Siena, però è una città dignitosa, dalla cui comunità difficilmente sentirai uscir fuori le parole “non ce la faccio”. Ma purtroppo anche dalle nostre parti si comincia ad avvertire sempre più di frequente quel senso di disagio che costringe a riflettere prima di portare tutta la famiglia fuori a mangiare una pizza. Perché la crisi su Siena si è abbattuta due volte: la prima in conseguenza del generale contesto economico e la seconda di matrice tutta locale a causa di un sistema che, per la poca oculatezza di chi lo ha gestito, sta implodendo di giorno in giorno su se stesso facendo crollare le sue macerie sui bilanci di ogni singolo cittadino. Una cosa, da senese, in tutta sincerità, non ritengo più tollerabile. Questo continuo tentativo da parte del Ceccuzzi di cercare di annebbiare le idee provando a far passare il messaggio che lui fino ad oggi non c’è stato. Siena in questo momento, per poter realizzare il suo nuovo rinascimento di tutto ha bisogno tranne che di certa propaganda retaggio dei vecchi e burocratici apparati di partito. Per rilanciare un tessuto che sembra essere stato oggetto di caste predatorie serve liberare tutte quelle energie e competenze (che ci sono) che negli anni non hanno potuto mettersi in luce perché non fedeli a quel sistema che ha anteposto il curriculum e le professionalità ad una certa tessera in tasca.
Eugenio Neri – candidato a sindaco