Continua purtroppo con evidenti e minacciose nubi all’orizzonte la vicenda della Rimor di Poggibonsi, nota azienda di assemblaggio e fabbricazione camper e autocaravans.
Infatti, dopo la dichiarazione dello stato di crisi avvenuto poco prima delle ferie estive, tramite la richiesta di ammissione al concordato preventivo per difficoltà finanziarie (che in realtà si trascinavano ormai da diversi mesi) e la conseguente richiesta di cassa integrazione straordinaria per tutti i dipendenti, l’attività produttiva non si è mai interrotta totalmente. Grazie al buon portafoglio ordini che continua ad avere la Rimor, e alla totale disponibilità data dai lavoratori, l’Azienda sta riuscendo comunque a soddisfare le richieste provenienti dal mercato.
Tutto risolto quindi? Assolutamente no! E’ da qui che cominciano ad addensarsi nubi scure e foschia sempre più fitta…
Alla data odierna infatti le organizzazioni sindacali non sono ancora state informate sulla base di quale piano industriale la Proprietà stia pensando di proseguire l’attività, si vive quotidianamente cercando di capire ed interpretare le insistenti voci ed ipotesi che stanno circolando sul futuro dell’Azienda. La RIMOR occupa oggi 160 dipendenti circa che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro per colpe non certo loro. Tra le ipotesi che più insistentemente stanno circolando ci sarebbe quella di costruire una “Nuova Rimor” molto più snella dell’attuale, partendo dall’esternalizzazione di alcuni reparti e/o lavorazioni con l’evidente conseguenza di creare immediatamente un’importante eccedenza di personale. I lavoratori in esubero si potrebbero vedere “sfilare” da sotto le mani quel lavoro che per anni hanno artigianalmente e sapientemente compiuto, solo ed esclusivamente a causa di una scelta strategica ben precisa che non possiamo assolutamente condividere. Questo tipo di scenario, unito alle innegabili difficoltà che il settore del camper sta attraversando, se dovesse realmente verificarsi, provocherebbe il licenziamento di oltre la metà dei dipendenti attualmente occupati. Uno scenario inaccettabile che contrasteremo decisamente in ogni sede, a maggior ragione in un’azienda come la Rimor che ha la possibilità di gestire lo stato crisi che sta vivendo, salvaguardando tutta l’occupazione tramite l’utilizzo del contratto di solidarietà. Con questo strumento infatti, già utilizzato negli anni scorsi dalla Rimor, si garantirebbero in primis tutti i posti di lavoro, si continuerebbero ad avere a disposizione tutte le professionalità senza dover essere costretti ad accollarsi in futuro inutili costi per rifornirsi da terzi e sarebbe possibile finalmente organizzare un’ampia e corretta rotazione tra i dipendenti garantendo loro anche una retribuzione dignitosa. Ci auguriamo quindi di conoscere nel più breve tempo possibile il piano industriale della Rimor, ma soprattutto speriamo che le ipotesi circolate non corrispondano al vero e che si prenda in seria considerazione il contratto di solidarietà, ovvero l’unico strumento in grado di garantire occupazione, produzione, flessibilità e speranza di mantenersi un lavoro almeno nel periodo della solidarietà.
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