Il bilancio dell’esercizio 2013, il diciannovesimo dal conferimento della società per azioni bancaria, rappresenta sicuramente un punto di svolta importante della Fondazione, nella complessa vicenda finanziaria che ha caratterizzato il recente quinquennio.
Sebbene gli atti fondamentali che hanno determinato la “messa in sicurezza” dell’ente e le ritrovate prospettive future, quali la cessione del 31% del capitale sociale di Banca MPS e la totale estinzione del debito finanziario, siano avvenuti nel corso del primo quadrimestre del 2014, alcuni di tali effetti sono già evidenti nel consuntivo dello scorso esercizio.
Grazie alla vendita del titolo ibrido FRESH 2008 ed alla ridestinazione del Fondo Stabilizzazione delle Erogazioni, il 2013 è il primo anno che si chiude con un utile ed un incremento di patrimonio netto, dopo tre esercizi di costanti perdite economiche e patrimoniali.
Gli effetti delle cessioni delle azioni di Banca Mps sono stati riportati, in termini valutativi, sulle consistenze patrimoniali di fine 2013, in coerenza con i principi di bilancio applicabili.
A tal proposito, in relazione alla Banca Conferitaria, occorre rilevare come le decisioni assunte nell’assemblea straordinaria del 28 dicembre scorso, abbiano permesso all’Ente di gestire proficuamente la dismissione consentendo, oltre al risanamento finanziario:
– un elevato livello potenziale di diversificazione dell’attivo con il peso della partecipazione in BMps (post-aumento di capitale) che non dovrebbe superare il 25%, nonostante l’incremento da 3 a 5 miliardi;
– la creazione del giusto contesto di riferimento per la banca per procedere con la necessaria tranquillità all’esecuzione dell’aumento di capitale incrementato a €mld.5;
– una significativa presenza nel capitale sociale attraverso il patto parasociale sottoscritto con gli acquirenti Fintech e BTG Pactual, patto che potrebbe configurarsi anche come polo aggregante, in quanto potenzialmente aperto anche ad altri soggetti investitori.
La struttura dei costi del 2013 evidenzia un notevole ridimensionamento sulle diverse voci, in un percorso di razionalizzazione che manifesterà pienamente i suoi effetti nell’esercizio corrente e nei successivi.
In tal senso, il 2014 sarà ancora un anno di transizione, con una gestione corrente influenzata dagli interessi passivi del debito del primo trimestre ed una redditività del patrimonio legata all’implementazione in corso del processo di asset allocation delle risorse liquide derivanti dalle cessioni, per un ammontare tendenziale superiore ai 400 milioni. Rimane inoltre il tema della gestione di alcune situazioni complesse quali le partecipazioni in Sansedoni e in Siena Biotech.
La stabilità economico-finanziaria e una conseguente costante capacità erogativa, seppur su livelli nettamente ridimensionati rispetto al passato, dovrebbe quindi manifestarsi pienamente a partire dal 2015.
Il Conto Economico
La Fondazione Monte dei Paschi chiude il bilancio consuntivo 2013, con un Avanzo d’esercizio che si attesta a €mln. 21,98, primo risultato economico positivo dal 2009 (nel 2012 il disavanzo era stato di €mln. -193,7, nel 2011 di €mln. -331,7 e nel 2010 di €mln. -128,4).
La Fondazione è riuscita a realizzare tale risultato, nonostante il difficile contesto economico-finanziario internazionale e italiano del 2013 e la particolare situazione della Banca Mps, principalmente grazie alla plusvalenza di €mln. 62,6 realizzata con la cessione del titolo ibrido FRESH 2008 (rilevata nei proventi straordinari), effettuata nell’ultima parte dell’esercizio a fronte di un repentino recupero delle quotazioni.
Il consuntivo dell’Ente si caratterizza comunque per l’ottica prudenziale perseguita nelle valutazioni della varie poste di bilancio: si rileva in particolare l’ulteriore rettifica, rispetto al 2012, apportata alla partecipazione in Sansedoni, valutata ora a circa €mln. 35,1 contro i 45,6 dello scorso esercizio (nel 2011 il valore era di €mln. 117,9) e altre più marginali rettifiche sui valori di bilancio di altre partecipazioni e fondi private.
I proventi correnti pari a circa €mln. 1,05, derivanti dall’investimento delle risorse liquide, sono invece in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, in funzione della minore giacenza media disponibile e dai mancati interessi derivanti dal FRESH 2008 (il titolo non ha staccato cedola nel 2013).
Costi in forte calo rispetto al 2012 su quasi tutti i comparti:
l’onere degli organi statutari si riduce del 40% circa dal 2012 (da €mln. 1,7 a 1 circa) e del 50% dal 2011 (€mln. 2), grazie soprattutto alle riduzioni dei compensi deliberate. L’onere del 2014 dovrebbe attestarsi intorno a €mln. 0,8;
il costo del personale, a fronte del processo di ristrutturazione in corso, rileva un calo del 30% sul 2012 (da €mln. 4 a 2,8 circa) e del 51% sul dato del 2011 (€mln. 5,7). Il costo del 2014 dovrebbe attestarsi intorno a €mln. 2,6 e nel 2015 arrivare fino a €mln. 2,2;
le consulenze (€mln. 2 circa), anche considerando alcuni accantonamenti relativi alle fee sostenute (ulteriori €mln. 1,6) per le cessioni di BMPS effettuate nel 2014, evidenziano una riduzione del 72% sull’anno precedente (da €mln. 12,8 a 3,6 circa);
gli interessi passivi diminuiscono (da €mln. 27,1 a 22 circa) in funzione del minore ammontare del debito che, a differenza del 2012, per l’intero 2013 è stato pari a €mln. 350 fino al prepagamento di circa €mln. 11 di fine 2013 effettuato con la cessione del FRESH 2008;
in diminuzione anche accantonamenti e altri oneri, mentre l’unica voce in controtendenza risulta essere quella degli ammortamenti (da €mln. 0,5 a 1,9 circa), derivante degli oneri accessori capitalizzati del finanziamento sottoscritto nel 2011, che in seguito all’estinzione di quest’ultimo, sono stati quasi integralmente ammortizzati, per il residuo, nell’esercizio 2013.
È da rilevare che la Fondazione ha dovuto sostenere come costo, a causa dell’attuale normativa, un carico fiscale complessivo pari a €mln. 1,2 per ritenute, IVA, IRAP ed altre imposte locali.
La ripartizione dell’Avanzo d’Esercizio generato ha visto privilegiare, sulla base anche degli indirizzi programmatici approvati, il rafforzamento patrimoniale dell’ente. A tal fine è stato accantonato il massimo possibile, dati i vincoli normativi vigenti, a riserva obbligatoria (€mln. 1,8) e copertura per disavanzi pregressi (€mln. 13,2), destinando €mln. 0,4 per il volontariato e €mln. 6,6, a titolo di avanzo residuo esclusivamente ai settori rilevanti indicati nei documenti programmatici (Ricerca scientifica, Arte, Sanità, Istruzione e Sviluppo economico).
Lo Stato Patrimoniale
Nell’Attivo si rileva in particolare lo spostamento della quota di Banca Mps ceduta nel corso del 2014[1] dalle Immobilizzazioni finanziarie agli Strumenti Finanziari Non Immobilizzati e la contestuale valutazione al prezzo medio unitario di cessione realizzato di € 23,52 (equivalente a € 1,47 circa se si considera l’aggiustamento relativo all’aumento di capitale in corso)[2].
La quota “strategica” di BMps del 2,5% (circa €mln. 71 a cui andranno ad aggiungersi altri €mln. 125 in seguito all’adesione all’aumento di capitale in corso) resta invece nell’attivo immobilizzato ad un valore unitario di carico di € 24,33 (equivalente a € 1,53 circa se si considera l’aggiustamento relativo all’aumento di capitale in corso).
Le variazioni delle altre partecipazioni e fondi sono relative alle rettifiche di valore accennate in precedenza ed ai nuovi tiraggi effettuati sul Private Equity.
A fine 2013, la liquidità disponibile quasi raddoppia (da €mln. 47 a 90 circa) in seguito alla suddetta cessione del FRESH 2008.
Nel Passivo si rileva l’incremento di Patrimonio Netto di circa €mln. 50 (da €mln. 673 a 723) che ha interrotto il forte trend decrescente iniziato nel 2010 (il dato del 2009 era pari a €mln. 5.572). Il dato è dovuto, oltre che al risultato positivo d’esercizio, anche alla ridestinazione a disavanzi pregressi, nella citata ottica di rafforzamento patrimoniale, di €mln. 60 del Fondo Stabilizzazione delle Erogazioni[3], ritenuto eccedente rispetto alle “capacità erogative” prospettiche di lungo periodo dell’Ente. Tali incrementi hanno più che compensato la minusvalenza rilevata sulle cessioni di azioni BMps.
Da rilevare inoltre la riduzione sia del debito per erogazioni di circa €mln. 20 (in seguito al pagamento pianificato e alle revoche dei contributi assegnati nei precedenti esercizi) che del debito finanziario, passato a fine 2013 da €mln. 350 a 339, per il prepagamento effettuato con la cessione del FRESH 2008 e poi chiuso nel marzo 2014. Con l’estinzione del finanziamento è stato chiuso anche il collar di copertura del rischio tasso del debito (già ristrutturato in precedenza), con un esborso di €mln. 12,7 (senza impatto in Conto Economico 2014 in quanto interamente coperto con accantonamento a fondo rischi e oneri).
L’Attività istituzionale
Data la complessa situazione finanziaria dell’Ente, l’attività istituzionale si è incentrata da un lato sulla pianificazione dei pagamenti dei contributi pregressi riguardante prevalentemente i Progetti di Terzi e, dall’altro lato, sulla gestione dei Progetti Propri, con lo scopo prioritario di salvaguardare il più possibile gli investimenti effettuati ed i livelli occupazionali attuali.
In tal senso la Fondazione ha ridotto al minimo le nuove assegnazioni di contributi nell’esercizio 2013 (€mln. 13,7), concentrandole prevalentemente sulle società strumentali (Siena Biotech per circa €mln. 10,3 e Vernice per €mln. 0,25) e sugli enti finanziati (Fondazione Accademia Musicale Chigiana e Fondazione Toscana Life Sciences con €mln. 1 ciascuno) e sul Volontariato.
Inoltre la Fondazione ha assicurato, come forma di erogazioni “non monetarie”, un ulteriore importante supporto agli enti strumentali e finanziati ed al territorio di riferimento, mettendo a disposizione le competenze e le esperienze professionali dei propri dipendenti, oltre che le proprie infrastrutture tecnologiche e la rete di relazioni nazionali ed internazionali costituita nel corso degli anni.
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