Fondazione Mps: “Lettere agli enti nominanti, tutto secondo statuto”

L’auspicio era che terminata la campagna elettorale le strumentalizzazioni finissero e subentrasse più senso di responsabilità nei confronti delle vicende che coinvolgono Fondazione Mps e Banca Mps e la comunità si ricompattasse in una serie e serena valutazione sulle strategie da seguire. Ma evidentemente non è così.

Meraviglia e denota scarsa informazione l’intervento di Eugenio Neri, principale esponente dell’opposizione in consiglio comunale e arrivato a un passo dal diventare sindaco, che afferma in una nota: “Il presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, ha violato lo statuto di Palazzo Sansedoni: non ha invitato gli enti nominanti a presentare i nominativi della deputazione entro i termini previsti dallo stesso statuto. Il punto sta nell’articolo 7 del vecchio statuto di Palazzo Sansedoni dove, al punto 5, si prevede l’obbligo per il Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di richiedere agli enti nominanti i nominativi della deputazione di indirizzo almeno tre mesi prima della scadenza del mandato”.

Quindi secondo Neri essendo gli organi della FMps in scadenza il 3 agosto prossimo le lettere dovevano partire il 3 maggio scorso.

Un intervento evidentemente fatto senza preoccuparsi di verificare se le sue affermazioni avessero qualche fondamento.

Infatti l’articolo 7, comma 5 del vecchio statuto, che lui cita, era stato superato dalla norma transitoria, approvata dalla Deputazione Generale il 1 marzo 2013, e approvata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (autorità di vigilanza) in data 8 marzo 2013.

Eccone il testo per la parte oggetto della polemica:

Articolo 26

1.

In considerazione delle eccezionali circostanze derivanti dalle contingenti ragioni che impongono di adeguare lo Statuto in limine alla scadenza degli Organi dell’Ente, qualora alla data entro la quale il Presidente, ai sensi dell’art.7, comma 5, è tenuto a invitare gli Enti di cui al comma 1 della medesima disposizione a effettuare le nomine di competenza, la Deputazione Generale abbia in precedenza deliberato e avviato la preparazione di un progetto di nuovo Statuto, ivi inclusa la modificazione del medesimo articolo 7, e a tale data sia ancora in corso l’attività preparatoria di tale progetto, tutti i termini di cui all’art.7 sono sospesi fino alla data in cui la Deputazione Generale abbia esaurito tale attività con una deliberazione approvativa di un nuovo testo di Statuto, la quale deliberazione deve intervenire comunque non oltre il trentesimo giorno successivo alla data prevista per l’invio degli inviti alle nomine, stabilita dal predetto art.7, comma 5. In difetto di tale approvazione entro detto termine, il progetto di nuovo Statuto s’intende abbandonato e riprende il procedimento di rinnovo degli organi nel rispetto dell’articolo 7 e, onde non procrastinare detto rinnovo, con la riduzione da tre a due mesi del termine ivi previsto dal comma 5 e con la riduzione della metà dei rimanenti altri termini ivi previsti.

2.

Nel caso in cui l’attività preparatoria della Deputazione Generale si esaurisca con la deliberazione approvativa del progetto di nuovo Statuto, i termini di cui all’art.7, comma 5 permangono sospesi fino a quando non sia esaurito il conseguente iter approvativo da avviarsi senza indugio presso l’Autorità di vigilanza.

 

Questo è quanto.

L’auspicio è che in una situazione complessa come quella attuale ci sia il massimo senso di responsabilità da parte di tutti. Specie da chi è chiamato a rappresentare la comunità senese nel massimo organo cittadino. Pieno diritto di critica, ma appare legittimo chiedere che esso venga esercitato con un minimo di fondamento e non per sollevare sterili e strumentali polemiche.