In occasione dell’ 8 marzo, le donne del 13 febbraio Siena – Comitato Senonoraquando hanno organizzato un flash mob per ricordare tutte le donne che ogni anno in Italia sono vittime della violenza di genere.
Una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata colpita nella sua vita dall’aggressività di un uomo. La prima approfondita indagine ISTAT è del 2006 e parla di 6 milioni 743 mila donne vittime di violenza, nel 87% dei casi ad opera di partner (mariti, compagni, fidanzati), ex-partner, padri, fratelli o comunque familiari. Se ci si concentra nella nostra sola Regione e sempre in riferimento al 2006, sono 72.831 le donne che hanno subito violenze fisiche o sessuali ed è sempre macroscopicamente alta la percentuale che attribuisce ai familiari la responsabilità di questi atti. Dal 2006 ad oggi, pur in mancanza di dati precisi, questi numeri non sono certamente diminuiti. Le più numerose ad essere colpite sono le donne tra i 16 e i 24 anni. La violenza, soprattutto quella domestica, passa nella maggior parte dei casi sotto silenzio: il 34% delle donne non ne ha mai parlato con nessuno, circa il 93% non ha denunciato la violenza e sono poche le vittime che si sono rivolte ai Centri antiviolenza o a centri specializzati d’aiuto. I motivi che spingono le donne a rimanere nel silenzio sono molteplici e hanno a che fare con un’eterogeneità di aspetti, che vanno dal non considerare determinati atti come violenza e/o ritenerli un fenomeno poco grave, alla decisione di risolvere la questione in ambito privato/familiare. Esiste poi una rimozione ed un occultamento agiti a livello sociale spesso proprio da quei soggetti demandati ad accogliere e sostenere le donne nel difficile cammino dell’uscita dalla violenza. Di fatto, un pericoloso ed assordante silenzio imprigiona questo fenomeno accentuandone la difficoltà di risoluzione.
La punta di questo iceberg è senza dubbio rappresentata da quello che recentemente è stato definito “feminicidio”:
127 donne uccise nel 2010, 139 nel 2011, 20 sono già state uccise dall’inizio del 2012.
Abbiamo deciso di fare un flash mob perchè troppe donne in Italia sono vittime di violenze.
Abbiamo fatto questo flash mob anche per la ragazza che è stata recentemente vittima di violenza qui a Siena, perché lei, come tutte le donne che la subiscono, non devono essere lasciate sole
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