“L’apprezzamento per il lavoro fatto in questi anni dai trasfusionisti e dalle associazioni di volontariato di concerto con il Centro regionale sangue è un dato acquisito e lo considero un ottimo punto di partenza per il lavoro che dovremo fare nei prossimi mesi – ha detto l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che ha partecipato ai lavori – Giornate come questa sono occasioni preziose di confronto, di crescita, di progettualità. Riorganizzazione, appropriatezza, spending review e sostenibilità sono le parole guida alle quali dovremo fare sempre più riferimento per tutte le scelte che saremo chiamati a compiere nei prossimi mesi, non solo in conseguenza della situazione economica generale, ma anche come scelta strategica per assicurare un uso etico e appropriato delle risorse a disposizione”.
Dopo aver focalizzato l’attenzione, nelle edizioni passate, sulla raccolta di sangue, sui nuovi bisogni, sul buon uso del sangue, quest’anno la Giornata regionale del sangue pone l’accento sul tema della comunicazione, fondamentale quando si parla di donazione: come comunicare quello che il sistema fa, come trasmettere i valori della donazione, quali gli strumenti e i mezzi a disposizione, per raggiungere anche nuovi destinatari, per esempio i giovani.
Il trend delle donazioni di sangue in Toscana è stato in costante crescita: dalle 175.727 del 2001, alle 245.525 del 2011. Un risultato importante è l’aumento di un punto dell’indice di donazione per 1.000 abitanti nella fascia di età 18-65 anni (l’età per la donazione), cresciuto da 103 a 104 nel 2011. Ogni giorno presso i servizi trasfusionali della Toscana si recano a donare circa 680 persone: per la completa autosufficienza ne servirebbero 50 in più ogni giorno. Le donazioni sui mantengono abbastanza stabili nel corso dell’anno, con una flessione nei periodi estivi.
La Toscana si conferma tra le regioni con il maggior numero di donazioni, ma anche tra quelle dove si fa un grande uso di sangue, per gli alti livelli quali-quantitativi raggiunti dalla sanità toscana: il maggior bisogno di sangue è legato all’incremento delle attività di eccellenza (trapianti, interventi chirurgici maggiori, cardiochirurgia, centro ustioni di Pisa, centro emofilici di Careggi), dell’attività di assistenza alla patologia oncologica, del continuo aumento dell’attrazione di pazienti da altre regioni, oltre al progressivo aumento dell’età media della popolazione.
“Il sistema trasfusionale toscano sta affrontando una delle trasformazioni più importanti e profonde di tutto il sistema sanitario – dice Simona Carli, direttore del Centro regionale sangue – rappresentato dal percorso di adeguamento alle norme europee di accreditamento per tutte le strutture pubbliche e associative entro il 31 dicembre 2014, accompagnato da un percorso di riorganizzazione che porterà alla completa centralizzazione sia della fase di validazione che di quella di lavorazione di tutti gli emocomponenti in 3 officine trasfusionali di Area Vasta. Un percorso che consentirà al sistema trasfusionale toscano di essere in linea con le normative europee, e in grado di operare ai massimi livelli di qualità, sicurezza ed efficienza”.
Nel corso della giornata si è parlato anche delle altre forme di donazione: il sangue da cordone ombelicale, che in seguito alla modifica organizzativa delle sedi di Firenze e Pisa della Banca del sangue da cordone ombelicale (ora aperte 365 giorni l’anno) si può donare sempre, anche nei giorni festivi; e le cellule staminali da midollo osseo.
La sicurezza prima di tutto ma non si inizi una caccia alle streghe. Il mondo…
Barbara Rovetti ha ricevuto questa mattina, nelle stanze del presidio di via Mattioli, sede del…
Onorevole la Commissione europea ha fornito una risposta sulla vertenza di Beko. E pur sottolineando…
Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con l’opinione dei ristoratori del centro storico riguardo alle…
‘Primo’ giorno di scuola oggi, 7 gennaio, per il nido d'infanzia comunale Rodari che è…
“Non ci sono mai stati contatti con Elon Musk, né ora né nel 2022. Sembra…