Il Pd ha bisogno di un congresso che metta al centro le prospettive e i problemi reali delle persone, ripartendo dai circoli, dagli iscritti e dai territori. Spero che l’assemblea nazionale del 20 e 21 settembre decida di fissare entro ottobre la data dei congressi per i livelli locali. Sarebbe infatti irresponsabile se da Roma si decidesse di posticipare “a data da destinarsi” un passaggio importante per rivitalizzare il partito e ridare entusiasmo a chi ancora crede nel valore rinnovatore e riformista del Pd. L’errore da evitare nei territori e in particolare a Siena è quello di ripetere gli stessi sbagli e le stesse diatribe che a livello nazionale stanno paralizzando un intero Partito e stanno allontanando la nostra gente. Non abbiamo bisogno a Siena di un congresso bonsai con le brutte copie delle dinamiche nazionali. In un momento nel quale i cittadini, le aziende e soprattutto i giovani hanno bisogno di risposte urgenti, sembra che la politica sia in una fase di stallo e più preoccupata alla sua conservazione. Noi dobbiamo partire con un dibattito serio, senza aspettare i tempi biblici della politica romana.
Sono a disagio di fronte allo spettacolo che sta dando la politica. Come segretario e come cittadino, mi sento a disagio di fronte al brutto spettacolo che stiamo offrendo con mancate decisioni, personalismi di ogni tipo che non fanno altro che alimentare quel correntismo specchio del peggiore passato. Questa è la nostra ultima chance per dimostrare che il Pd è molto di più di un fiume di “correnti impazzite”. Oggi tocca a noi riprenderci il futuro e ricostruire la casa di tutti coloro che credono nei valori democratici e del centrosinistra. Lo dobbiamo fare partendo anche da qui, da questa provincia e dalla nostra gente che ha voglia di reagire e ripartire unita. Un sentimento che ho sentito addosso in questa estate, durante la quale ho incontrato, nelle nostre feste, centinaia di persone che non tollerano più un Pd imbrigliato dai giochetti e dalle strategie delle correnti.
L’impegno come segretario. Oggi tocca a noi dimostrare che vogliamo e possiamo essere diversi, a partire da Siena. In questo primo anno da segretario, il mio impegno è andato in molte direzioni: valorizzazione delle giovani generazioni a partire da una segreteria giovane, trasparenza nei bilanci con la pubblicazione on line delle entrate e delle uscite, ascolto dei territori con incontri nei Comuni e per ben quattro volte in poche settimane ovunque, visite nelle aziende della provincia, sostegno ad alcune “battaglie” per il benessere delle nostre comunità. Molti altri sono stati gli impegni assunti da un Pd che ha dovuto fare i conti in pochi mesi con gli errori del passato e trovare la strada per ripartire da un grande noi, invece che dai tanti io che ancora imperversano. È fallita la fondazione del Pd pattizia ed al ribasso del 2007 e adesso, sulle fondamenta di trasparenza e chiarezza gettate in questi mesi, dobbiamo rifondare un Pd dinamico e coraggioso. Abbiamo resistito tenacemente a tutti coloro hanno pensato di poter chiedere qualcosa nel nome di una corrente al di là del merito. Abbiamo deciso che era meglio impiegare il tempo nel cambiare davvero che nel fare proclami affermando che si sarebbe cambiato qualcosa. Abbiamo dato input, ad esempio, forti nel senso della riduzione del numero e dei compensi dei cda delle partecipate pubbliche. Abbiamo spinto perché nella deputazione amministratrice della Fondazione Mps ci si andasse per merito e non per appartenenza.
Adesso tocca a noi trasformare l’incertezza dell’oggi in opportunità per il domani. Il Pd che vogliamo deve essere punto di riferimento aperto per iscritti, simpatizzanti e per tutte quelle energie che nella società, con dignità e dinamismo, stanno reagendo a questa crisi. Il Pd che vogliamo deve sapere ridare speranze e risposte alle generazioni, come la mia, che a causa degli errori del passato si sono visti scippare il futuro. Adesso tocca a noi trasformare l’incertezza dell’oggi in opportunità per il domani. Tocca a noi, con il congresso, rivoluzionare il Pd per renderlo motore di cambiamento. Tocca a noi far sì che il Pd non sia più ostaggio di “piccoli uomini” preoccupati solo dal loro destino personale. Tocca a noi trasformare il Pd in un luogo aperto di discussione e proposte concrete, di apertura e di crescita. Con “tocca a noi” mi riferisco a tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro territorio, al di là delle appartenenze e dell’età anagrafica. E’ un appello accorato che mi sento di rivolgere a tutti, con la speranza che stavolta si dimostri fino in fondoche siamo un partito aperto, responsabile e all’altezza dei sogni e delle speranze delle nostre comunità. Che sappiamo disegnare, in un dibattito serio, le nostre posizioni sui grandi temi per il futuro del nostro territorio. Io sono a disposizione di un progetto di questo genere, con la passione che non si è spenta grazie alle tante persone che ogni giorno incontro e che hanno negli occhi la voglia di ripartire con più forza di prima.
Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese