Il 13 maggio a Roma sono scesi in pazza contro la legge 194, contro l’interruzione volontaria di gravidanza: la “legge per la tutela della maternità e l’infanzia” che era nata per debellare la piaga dell’aborto clandestino, e grazie a cui gli aborti sono diminuiti del 60%.
Si chiamano movimento per la vita, si appellano alla difesa della vita, ma fingono di non sapere il prezzo pagato dalle donne negli anni precedenti alla legge 194: l’aborto clandestino, la mancanza di informazione sulla contraccezione, la mancanza di quei consultori che ora sono sotto attacco.
Hanno sfilato tenendo alta la fiaccola ideale della salvaguardia della vita, fingendo di non sapere che proprio l’applicazione di questa legge previene e riduce gli aborti.
Sono scesi in piazza, e avevano al loro fianco il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha svilito la propria carica per calcoli politici.
Le donne dicono basta: nessuno tocchi la legge 194, nessuno tocchi la nostra salute, nessuno tocchi la nostra autodeterminazione.
Nessuno si azzardi più a chiamare “assassine” le donne che abortiscono.
Chi è davvero “contro l’aborto” difenda la 194.
Siamo pronte a dare battaglia: per la legge e la sua applicazione.
Per consultori funzionanti in tutto il territorio.
Per una corretta informazione ed educazione sessuale.
Dalla parte delle donne e delle loro scelte.
Vogliamo rispetto.
SNOQ CITTA’
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