Accelera la crescita dei ricavi caratteristici e continua il contenimento dei costi operativi
· Margine di interesse “ricorrente”[1] in crescita nel trimestre (+4,3% t/t) grazie prevalentemente alle azioni manageriali di contenimento del costo del funding e alla ripresa dei tassi iniziata a fine dicembre scorso e nonostante l’”effetto calendario”; buona tenuta anche rispetto al 1 trimestre 2013 nonostante il deleveraging effettuato (totale attivo -6.5% a/a) e il maggior importo medio dei titoli sottoscritti dallo Stato (NSF)[2]
· Commissioni nette in crescita (+10% t/t), al cui interno si segnala l’aumento dei proventi da gestione del risparmio (+23,3% t/t) e l‘accelerazione sui servizi di pagamento (+13% t/t)
· Oneri operativi in contrazione (-3,8% t/t), grazie soprattutto alle azioni strutturali di contenimento della spesa
· Costo del credito annualizzato a 144 p.b. (vs 211 p.b. del 2013), con flussi di credito deteriorato in calo sia rispetto al 1° trimestre 2013 (-19%) che rispetto al 4° trimestre 2013 (-30%) e copertura dei crediti deteriorati sostanzialmente stabile rispetto a Dicembre 2013 ed in crescita di 120 p.b. rispetto a Marzo 2013
· Risultato netto di periodo (pari a -174 milioni di euro) influenzato da significative componenti non ricorrenti
Continua il rafforzamento della struttura dello stato patrimoniale, con positivo andamento della raccolta complessiva, ritrovata capacità del Gruppo di accedere al mercato dei capitali e avvio del percorso di rimborso dell’LTRO
· Raccolta complessiva in crescita rispetto a Dicembre (+0,4% t/t), trainata dalla ripresa del risparmio gestito (+3.4% t/t) e dal positivo andamento dei Conti Correnti (+3,3% t/t) e dei Depositi Vincolati (+8,8% t/t)
· Aperti nel trimestre 21.000 nuovi c/c
· Lanciate con successo, nel secondo trimestre 2014, due emissioni obbligazionarie dedicate alla clientela istituzionale (un bond senior unsecured e un covered, entrambi per 1 miliardo di euro)
· Esposizione in BCE ridotta a 24 miliardi di euro a fine aprile, grazie al rimborso di 4 miliardi di euro di LTRO
· Posizione di liquidità operativa in ulteriore progresso: Counterbalancing capacity oltre 25 miliardi di euro agli inizi di Maggio (21 miliardi di euro al 31/03/2014 e 16 miliardi di euro al 31/12/2013)
· Crediti verso clientela: +1.6% t/t per impieghi temporanei di liquidità in PCT con Cassa Compensazione e Garanzia; rallenta il calo della componente Retail (-1.5% t/t) e della componente Corporate (-0.5% t/t)
· In fase di finalizzazione la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza (circa 500 milioni di euro), con chiusura dell’operazione attesa entro la prima metà dell’anno
· Continua l’ottimizzazione del Portafoglio AFS, con dismissione di titoli governativi, titoli finanziari e partecipazioni; portafoglio HFT in crescita per acquisti temporanei di titoli di stato (ceduti a inizio aprile) legati all’attività di primary dealer di MPS Capital Services
· CET 1 ratio phased-in al 10,8% (in linea rispetto al dato proformato al 31/12/2013; il dato pubblicato del Core Tier 1 ratio Basilea 2 al 31/12/2013 era pari a circa il 10%)
Aggiornamento sul piano di rafforzamento patrimoniale
· Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato il 18 Aprile u.s. di proporre all’Assemblea Straordinaria degli Azionisti un aumento di capitale fino ad un massimo di Euro 5 miliardi, in sostituzione dell’ammontare di Euro 3 miliardi già autorizzato il 28 dicembre 2013
· In un contesto caratterizzato da elevata incertezza e limitata visibilità in merito al c.d. processo di Comprehensive Assessment, la Banca ha deciso di adeguare i propri indicatori patrimoniali ai migliori standard di mercato e di dotarsi di un buffer di capitale funzionale all’assorbimento di eventuali impatti negativi derivanti dal Comprehensive Assessment e continuare a far fronte agli impegni assunti nel Piano
· L’aumento di capitale da Euro 5 miliardi è già assistito da un accordo di pre-garanzia con le medesime istituzioni finanziarie che avevano sottoscritto il contratto di pre-garanzia nel marzo scorso
· Su base pro-forma, post aumento di capitale di Euro 5 miliardi ed assumendo il rimborso di nominali Euro 3 miliardi di Nuovi Strumenti Finanziari, il coefficiente patrimoniale al 31 marzo 2014 in termini di CET1 ratio phased-in sarebbe pari a 13,3%.
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Siena, 12 Maggio 2014 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha esaminato ed approvato i risultati del primo trimestre del 2014.
I risultati di conto economico di Gruppo nel primo trimestre 2014
Al 31 marzo 2014 il Margine della gestione finanziaria e assicurativa del Gruppo si è attestato a circa 957 milioni di euro, in crescita del 30,2% sul 4° trimestre 2013 (circa +222 milioni di euro), pur ponendosi in flessione del 18,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Più in dettaglio:
– Il Margine di interesse è risultato pari a circa 446 milioni di euro, in flessione del 21% rispetto al trimestre precedente e del 25,4% sul 31 marzo 2013. La dinamica dell’aggregato ha scontato la rideterminazione del valore di rimborso dei titoli sottoscritti dallo Stato (c.d. NSF) in relazione a quanto previsto dalle clausole contrattuali dello strumento, che ne legano l’ammontare al corrispettivo che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha comunicato di aver ricevuto per la cessione di azioni ordinarie di Banca Monte dei Paschi[3], con impatto negativo one-off sul 1° trimestre 2014 di circa 143 milioni di euro. Escludendo tale importo, al 31 marzo 2014 il margine di interesse si attesterebbe a circa 588 milioni di euro con una crescita del 4,3% (+24,3 milioni di euro) rispetto al 4° trimestre 2013. L’evoluzione qui indicata è da mettere in relazione ai seguenti principali fenomeni:
– in positivo, alle azioni manageriali di contenimento del costo del funding, specie nei confronti della clientela corporate regolata a condizioni marginali, e alla ripresa dei tassi iniziata a fine dicembre scorso, di cui hanno beneficiato soprattutto i mutui. Conseguentemente la forbice commerciale è aumentata di 14 p.b. rispetto al 4° trimestre 2013;
– in negativo, al calo degli impieghi fruttiferi e all’“effetto calendario” (2 giorni in meno pesano negativamente per circa 12 milioni di euro).
Il margine di interesse, depurato degli effetti connessi ai NSF, evidenzierebbe, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, una crescita pari a circa 4,1% (+24,3 milioni di euro), riconducibile principalmente all’aumento della forbice commerciale media (+43 p.b. circa), solo parzialmente compensato dalla riduzione degli attivi fruttiferi (impieghi e titoli)[4];
– Le Commissioni nette, pari a circa 445 milioni di euro, hanno registrato una significativa ripresa, realizzando un aumento del 10% rispetto al 4° trimestre 2013 (+40 milioni di euro circa) e del 3,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. L’aggregato ha risentito delle positive performance della Rete Commerciale, che hanno permesso di conseguire crescite significative nelle commissioni di collocamento dei prodotti di risparmio gestito, nei servizi di pagamento e nel servizio estero. Le commissioni crediti (sostanzialmente stabili sul trimestre precedente, ma in calo rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente) hanno beneficiato dei proventi relativi alla distribuzione dei prodotti di “consumer finance”, a seguito dell’avvio del noto accordo siglato con Compass;
– Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni: il risultato pari a circa 25,7 milioni di euro (pari a 32,9 milioni il dato del 4° trimestre 2013) è pressoché interamente riconducibile al contributo AXA-MPS (consolidata con il metodo del patrimonio netto);
– Il Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie al 31/03/2014 si è attestato a 45,1 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto al trimestre precedente (+317 milioni di euro circa), sul quale aveva inciso negativamente la contabilizzazione di alcune poste non ricorrenti. In dettaglio:
– un Risultato di negoziazione positivo per 43,8 milioni di euro (pari a -111,4 milioni di euro nel 4° trimestre 2013), grazie soprattutto all’attività di strutturazione di prodotti di investimento e di copertura dei rischi finanziari rivolta alla clientela commerciale del Gruppo da parte di MPS Capital Services – Banca per le Imprese;
– un Risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita, per circa 47 milioni di euro (pari a circa -119 milioni di euro nel 4° trimestre 2013), riconducibile alle plusvalenze realizzate a seguito della programmata ottimizzazione del portafoglio titoli in AFS;
– un Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value negativo per 45,7 milioni di euro (pari a circa -41 milioni di euro nel 4° trimestre 2013), da ricondurre principalmente all’aumento di valore di alcune emissioni obbligazionarie collocate presso clientela Retail ed Istituzionale, grazie al considerevole miglioramento del merito creditizio di Banca MPS (il Cds di Banca MPS relativo ai bond subordinati a 5 anni è diminuito nel trimestre di 190 p.b.; il Cds senior di 113 p.b.).
– Risultato netto dell’attività di copertura: valore negativo per 4,6 milioni di euro (positivo per 5 milioni di euro nel 4° trimestre 2013).
Le Rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 477 milioni di euro, in riduzione di 733 milioni rispetto al trimestre precedente e poco al di sotto del valore registrato al 31/03/2013 (-1,6%). Nel primo trimestre 2014 hanno impattato sull’aggregato, principalmente, flussi lordi di crediti deteriorati inferiori a quelli registrati nel quarto trimestre. Il rapporto tra le rettifiche di periodo e gli impieghi verso clientela esprime un tasso di provisioning di 144 p.b., rispetto a 211 p.b. registrati nel 2013.
Le Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie risultano negative per 15,2 milioni di euro (-43,1 milioni di euro nel 4° trimestre 2013; -10,3 milioni di euro al 31/03/2013) soprattutto per effetto della svalutazione di partecipazioni classificate nel portafoglio titoli in AFS.
In conseguenza di quanto sopra, il Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a circa 466 milioni di euro, in ripresa rispetto al 4° trimestre 2013, (che presentava un contributo negativo di circa 518 milioni di euro), ma in calo del 31,3% rispetto al dato del 1° trimestre 2013.
Gli Oneri operativi sono risultati pari a circa 661 milioni di euro, in calo del 3,8% sul trimestre precedente e del 9,4% rispetto al 31/03/2013. Nel dettaglio:
– Spese del personale, pari a circa 429 milioni di euro, in crescita del 3,6% sul trimestre precedente, ma in calo del 5,2% rispetto al 31/03/2013, per effetto della riduzione degli organici ed ai benefici derivanti dagli accordi con le Organizzazioni Sindacali siglati a fine 2012 che hanno complessivamente consentito di assorbire anche i maggiori oneri dovuti all’ultimo rinnovo del CCNL;
– Altre spese amministrative (al netto dei recuperi spese da clientela), pari a circa 183 milioni di euro, in calo del 19,4% t/t e del 22,9% a/a, in parte dovuto alle azioni strutturali di contenimento della spesa che hanno interessato, in particolare, il comparto degli affitti passivi, l’aggregato pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni, l’ambito delle trasferte del personale e quello delle spese di natura logistico-economale. A determinare il risultato ha contribuito positivamente anche un effetto stagionalità;
– Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali si attestano a circa 49 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto al 4° trimestre 2013 e del 23,8% sull’analogo periodo dell’anno precedente. Sulla dinamica dell’aggregato incidono principalmente i maggiori ammortamenti su immobili dovuti al consolidamento di Perimetro effettuato a fine 2013.
Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Netto risulta negativo per circa 195 milioni di euro (era negativo per 1.204 milioni di euro nel 4° trimestre 2013 e di 51,7 milioni di euro al 31/03/2013).
L’indice di cost/income si attesta al 69% (71% al 31/12/2013).
Alla formazione del Risultato di periodo concorrono inoltre:
– Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri oneri/proventi di gestione, che al 31/03/2014 risultano negativi per 53,2 milioni di euro (contro circa -223 milioni di euro del 4° trimestre 2013 e +8,5 milioni di euro del 1° trimestre 2013). L’aggregato risulta composto da:
– Accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a -54,5 milioni di euro, pressoché interamente riconducibili a cause legali/revocatorie;
– Altri oneri/proventi di gestione (al netto dei recuperi spese riclassificati nelle Altre Spese Amministrative) con saldo positivo di 1,3 milioni di euro. Su quest’ultima componente incidono, in positivo, i proventi relativi alla “commissione di istruttoria veloce” (pari a circa +15 milioni di euro), in negativo gli oneri per transazioni su cause passive e gli ammortamenti per migliorie beni di terzi;
– Utili (Perdite) da partecipazioni, registrano un saldo netto positivo per circa 42 milioni di euro relativo alla plusvalenza derivante dalla cessione di Sorin (+19 milioni di euro) e per la parte restante alla rettifica del prezzo di cessione del 50% del ramo assicurativo ad AXA;
– Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a circa -1 milione di euro relativi alla revisione degli incentivi collegati agli esodi del personale in esubero già effettuati in base all’accordo del 19 dicembre 2012 con le organizzazioni sindacali;
– Utili da cessione di investimenti, positivi per 4,7 milioni di euro relativi alla plusvalenza correlata alla cessione delle attività amministrative e di back office alla società Fruendo.
Le imposte sul reddito dell’operatività corrente risultano positive per circa 38 milioni di euro (negative per circa 37 milioni di euro nel 1° trimestre 2013).
Il Risultato di periodo consolidato – ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) – registra una perdita pari a 164,7 milioni di euro (circa -93 milioni di euro al 31/03/2013). Considerando anche gli effetti della PPA il Risultato di periodo del Gruppo segna una perdita di 174,1 milioni di euro (circa 101 milioni di euro al 31/03/2013).
Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nel primo trimestre 2014
Al 31 marzo 2014 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo si sono attestati a circa 234 miliardi di euro, in moderata crescita rispetto al saldo di fine dicembre 2013, grazie soprattutto alla ripresa del risparmio gestito, cui si contrappone il lieve calo della raccolta diretta, penalizzata dalle componenti istituzionali. Rispetto al 31 marzo 2013, invece, la raccolta complessiva ha registrato una flessione del 4,8%, da ricondurre sia alla dinamica della raccolta diretta, sia al risparmio amministrato sul quale hanno inciso principalmente i movimenti delle custodie azionarie dei grandi gruppi e di altri rapporti con clientela istituzionale. In maggiore dettaglio:
La Raccolta diretta del Gruppo, pari a circa 129 miliardi di euro, ha registrato una flessione dello 0,8% rispetto a fine anno precedente, con una quota di mercato[5] pari al 5,89% (dato a gennaio 2014, ultimo disponibile), sostanzialmente stabile sui livelli di dicembre 2013. Al 31 marzo 2014 l’aggregato, rispetto a fine anno precedente, ha beneficiato del positivo andamento dei Conti Correnti (+3,3% t/t) e dei Depositi Vincolati (+8,8% t/t), grazie al prodotto denominato “Conto Italiano di Deposito”, che hanno accolto la maggior parte dei flussi in uscita dalle Obbligazioni (-4,7% t/t). In calo anche i Pronti Contro Temine Passivi che rappresentano, per la quasi totalità, una forma di raccolta garantita sul mercato istituzionale. Le Altre forme di Raccolta Diretta, nel cui ambito sono contabilizzati i Nuovi Strumenti Finanziari (c.d. NSF) emessi a favore del Ministero dell’Economia e delle Finanze[6] per un importo di circa 4 miliardi di euro, crescono rispetto a dicembre 2013 (+6,7% t/t), grazie soprattutto ad operazioni di funding con Grandi Clienti.
Nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente, la raccolta diretta ha rilevato una riduzione del 4,8% a/a, da imputare ai Pronti Contro Termine (-16,6% a/a) e, soprattutto, alle Obbligazioni (-21% a/a). Quest’ultime, infatti, nel 2013 sono state penalizzate dalla sospensione per buona parte dell’anno delle emissioni dedicate a clientela retail a causa della richiesta di numerosi supplementi ai prospetti informativi di base e al documento di registrazione per via delle note vicende giudiziarie che hanno interessato il Gruppo e dal blocco del funding internazionale. D’altra parte, il contesto ed il clima nei confronti del Gruppo sono, oggi, sostanzialmente migliorati. A questo riguardo si segnala che nel 2014 sono state lanciate con successo due emissioni obbligazionarie dedicate alla clientela istituzionale per un importo complessivo di 2 miliardi di euro, che tuttavia verranno contabilizzate nel bilancio del prossimo trimestre (un bond senior unsecured per 1 miliardo di euro e un covered per lo stesso importo). Entrambe le transazioni hanno registrato una domanda significativamente superiore all’offerta (quasi quattro volte), con distribuzione delle richieste molto diversificata, segnalando la ritrovata capacità del Gruppo di accedere al mercato dei capitali ed il riconoscimento del brand MPS.
I volumi di Raccolta indiretta del Gruppo al 31/03/2014, pari a circa 105 miliardi di euro, hanno registrato una crescita dell’1,8% rispetto al 31/12/2013 (-4,7% su 31/03/2013). Più in dettaglio:
– Il Risparmio gestito ha chiuso con volumi pari a 46,7 miliardi di euro, in crescita del 3,4% rispetto al 31/12/2013 e del 6,5% rispetto al 31/03/2013. All’interno dell’aggregato si evidenziano:
– la componente assicurativa, pari a circa 22 miliardi di euro (+1,5% rispetto al 31/12/2013; +1,3% su 31/03/2013), che ha beneficiato, nel primo trimestre 2014, di una raccolta premi pari a circa 1,7 miliardi di euro, sostenuta dai prodotti Unit Linked. La quota di mercato del Gruppo nel comparto della Bancassurance si è attestata al 7,14% (dato ultimo disponibile dicembre 2013);
– Fondi Comuni di Investimento e Sicav, pari a 18,5 miliardi di euro, in crescita del 6,6% rispetto al 31/12/2013 (+16,8% sul 31/03/2013), grazie a flussi netti del trimestre per circa 1 miliardo di euro, concentrati sugli strumenti a capitale garantito. La quota di mercato del Gruppo si è attestata al 3,73% (ultimo dato disponibile a dicembre 2013);
– le Gestioni Patrimoniali, sono risultate pari a circa 6 miliardi di euro, in aumento dell’1,2% rispetto a fine anno precedente (-1,8% a/a), con una quota di mercato del Gruppo al 3,90% (ultimo dato disponibile a dicembre 2013).
– le consistenze del Risparmio amministrato, pari a 58,6 miliardi di euro, hanno registrato un lieve aumento sul fine anno precedente (+0,6%) ed un calo del 12,1% sul 31/03/2013. Riduzione, quest’ultima, da ricondurre soprattutto ai movimenti delle custodie azionarie dei grandi gruppi e ad altri rapporti istituzionali, ai quali, peraltro, sono associati impatti economici non significativi.
Al 31 marzo 2014 i Crediti verso la Clientela del Gruppo si sono attestati a circa 133 miliardi di euro, in crescita del 1,6% sul trimestre precedente, ma in flessione del 5,6% sul 31/03/2013. Nel primo trimestre 2014 la dinamica dell’aggregato ha risentito del forte aumento dei Pronti Contro Termine con Cassa di Compensazione e Garanzia, quasi raddoppiati rispetto a fine dicembre, su cui sono stati allocati temporanei surplus di liquidità. Se escludessimo tali operazioni, i Crediti verso Clientela registrerebbero una flessione, seppur di intensità minore rispetto a quella dei periodi precedenti, da riconnettere al perdurare del ciclo recessivo e ad un’attenta politica di selezione nell’erogazione del credito.
La quota di mercato del Gruppo, calcolata al netto dei PCT con controparti istituzionali, si è attestata a gennaio 2014 (ultimo aggiornamento disponibile) al 7,23%, sostanzialmente stabile sul livello di fine 2013.
Relativamente al credito specializzato, nel trimestre:
– MPS Capital Services ha effettuato nuovi finanziamenti per circa 68 milioni di euro, in flessione del 59% rispetto al 4° trimestre 2013 e del 43,5% sull’analogo periodo dell’anno precedente;
– Il flusso dello stipulato Leasing è risultato pari a circa 118 milioni di euro (-27,9% sul 4° trimestre 2013 e -12,3% sul 1° trimestre 2013), mentre il Turnover Factoring si è attestato a circa 1 miliardo di euro (-5,1% sul 4° trimestre 2013 e -30,1% sul 1° trimestre 2013);
– Sul fronte del credito al consumo sono stati erogati finanziamenti per circa 240 milioni di euro, con una contrazione (-28,8% sul trimestre precedente; -56,5% sul 31/03/2013) da mettere in relazione alla partnership siglata con Compass a febbraio 2014, in attuazione delle linee guida del Piano Industriale 2013-2017. Tale accordo risponde alla volontà del Gruppo di sostenere l’offerta di credito alle famiglie anche in questa fase di congiuntura non favorevole e di proseguire nel percorso di valorizzazione della rete commerciale attraverso il collocamento di prodotti di qualificati partner terzi, sviluppando rapidamente comparti di business ad elevato valore distributivo.
A marzo 2014 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 22 miliardi di euro, in crescita di circa 0,9 miliardi di euro rispetto a fine anno precedente. In tale ambito, rispetto al 31/12/2013 le sofferenze aumentano del +5,1% e gli incagli del +2,3%; salgono anche i crediti ristrutturati (+9,5%) e le esposizioni scadute (+5%), a riflesso di una congiuntura economica ancora difficile, ancorché in ripresa.
Al 31 marzo 2014, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 41,6%, (-20 p.b. su 31/12/2013), nel cui ambito il coverage delle sofferenze risulta pari al 58,5% (in lieve calo rispetto a fine 2013, -30 p.b), mentre il coverage degli incagli risulta pari al 20,7% (in moderata crescita rispetto a fine 2013, +30 p.b.).
Il portafoglio titoli e derivati del Gruppo è risultato pari a 36,3 miliardi di euro, sostanzialmente stabile sui livelli del 31/12/2013 e in riduzione di circa 1,7 miliardi di euro rispetto al 31/03/2013 (-4,4% a/a). L’incremento del portafoglio (HFT) rispetto a dicembre 2013 (+1,6 miliardi di euro) è imputabile a sottoscrizioni di BOT effettuate dalla controllata MPS Capital Service in sede di asta nel mese di marzo e, in gran parte, rivendute con data regolamento primi di aprile. È proseguita l’attività di ottimizzazione del portafoglio AFS con la vendita di titoli governativi, titoli finanziari e partecipazioni, alla quale è da ricollegarsi il realizzo di utili pari a circa 47 milioni di euro. Riguardo ai titoli obbligazionari iscritti tra i crediti (L&R), il lieve calo è da ricondursi soprattutto al sopraggiungere della naturale scadenza di alcune posizioni.
Al 31/03/2014 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi si è attestato a 6,3 miliardi di euro, in crescita di 104 milioni di euro (+1,7%) rispetto a fine 2013. Tale dinamica è da ricondurre principalmente all’effetto sulle Riserve da valutazione (+268 milioni di euro), per la ripresa di valore del portafoglio AFS correlato al restringimento dello spread Italia, ed alla perdita di periodo.
Secondo quanto previsto dalla CRR/CRD IV, per la determinazione del patrimonio di vigilanza e dei requisiti patrimoniali a partire dal 1° gennaio 2014 è entrato in vigore il nuovo framework regolamentare (cd. Basilea 3); sulla base di tali nuovi regole al 31/03/2014 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) risulta pari a 10,8% (in linea con il dato proforma al 31/12/2013), e il Total Capital ratio al 14,9% (rispetto al 15,1% proforma al 31/12/2013). In merito alle principali variazioni intercorse nel 1° trimestre 2014 rispetto ai dati proformati di dicembre 2013, si evidenziano:
i) La riduzione del patrimonio di vigilanza di -331 milioni di euro per effetto di
– la riduzione del CET1 (-141 milioni di euro) imputabile prevalentemente agli effetti negativi legati alla perdita d’esercizio registrata nel periodo, all’aumento del valore dei filtri prudenziali ed alle maggiori deduzioni, parzialmente compensati dagli effetti della cessione delle azioni proprie e di parte dei titoli OICR detenuti in portafoglio;
– la riduzione del Tier 2 (-190 milioni di euro) imputabile all’ammortamento regolamentare dei titoli subordinati.
ii) La flessione dei RWA per circa -1,3 miliardi di euro, imputabile prevalentemente alla riduzione degli assorbimenti sui rischi di credito, mercato ed operativo.