Riflessioni e discussioni sul pericolo nascosto delle discriminazioni e sull’origine della violenza. Sarà questo il filo conduttore dei due appuntamenti in programma domani, mercoledì 23 e venerdì 25 gennaio a Castelnuovo Berardenga, comune capofila per il Chianti senese, per celebrare il Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale che cade il 27 gennaio di ogni anno per ricordare le vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che hanno protetto i perseguitati.
Domani, mercoledì 23 gennaio, Lamberto Piperno, concittadino di Castelnuovo Berardenga ed esponente della Comunità ebraica, incontrerà i ragazzi delle terze classi della scuola media del capoluogo per raccontare come, prima dello sterminio di milioni di persone, il regime nazista si sia preoccupato di bruciare i libri, provando a uccidere anche la cultura. “La linea affascinante di questo ragionamento – spiega Piperno – è l’importanza dei libri. I libri bruciati e le parole cancellate sono la prima offesa per un popolo, quello ebraico, che si fonda sulle scritture. Ed è ancora un libro a permettere a Primo Levi, ad esempio, di resistere alla barbarie del campo di concentramento, ad aiutarlo a non perdere la sua dignità di essere umano”.
Venerdì 25 gennaio, presso il Teatro Alfieri, tutte le terze classi delle scuole medie dei Comuni del Chianti senese incontreranno un esponente del parlamento toscano degli studenti, che racconterà la fase di preparazione in vista del viaggio della delegazione toscana nei campi di concentramento in Polonia. A seguire verrà proiettato “L’Onda”, un film del 2008 diretto da Dennis Gansel, tratto dal romanzo omonimo di Todd Strasser che illustra i risultati dell’esperimento sociale, “La Terza Onda”, che si è tenuto nel 1967 in California, su come alcune dinamiche dittatoriali possano ricostituirsi in contesti e tempi diversi.
Il Giorno della Memoria è organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Castelnuovo Berardenga con la collaborazione di Opificio Chianti. L’obiettivo delle iniziative, come ha sottolineato l’assessore alla cultura, è quello di offrire un percorso di riflessione sull’origine delle violenze, ritrovata, nella storia, soprattutto in ambito culturale e nelle abitudini dei singoli cittadini e delle comunità, e su come queste crescano lentamente ma in maniera costante. Attraverso la discussione e la riflessione, l’amministrazione comunale, vuole far luce su quelli che sono i segnali delle violenze e delle intolleranze nascoste che, seppur in forme e modalità diverse, possono sfociare in nuove forme di Olocausto.