<<Il Santa Maria ha un enorme potenziale in termini di spazi e opportunità – ha detto la Petti – e in questa fase di elaborazione del percorso di Siena 2019, riteniamo che una struttura di tale valenza possa recepire e sviluppare un’ulteriore proposta culturale rispetto alle funzioni già espresse, raccogliendo le principali opere provenienti dalla Pinacoteca, dal Santa Maria della Scala, ma anche dal Museo Diocesano e con innesti specifici marcati e visibili da altra proprietà, in un unico grande percorso espositivo che renda merito al prestigioso patrimonio pittorico della città>>.
Già nel 1998, erano stati fatti passi importanti in tale direzione, con un accordo preliminare fra Comune, Istituzione Santa Maria della Scala, Sovrintendenza al patrimonio storico e artistico e Opera della Metropolitana, che aveva interessato anche l’allora Direttore generale dei Beni Culturali, Mario Serio.
Nel 2000, era quindi intervenuto il preliminare di intesa con il Ministro per i Beni Cultura Melandri per la parte relativa al Museo archeologico e nella configurazione di un percorso completamente innovativo per favorire la conoscenza della civiltà figurativa senese attraverso tutte le forme di figurazione artistica, la cui realizzazione <<non implica necessariamente il completo trasferimento – ha proseguito Petti – , né la chiusura della Pinacoteca, quanto una riflessione e un’eventuale revisione dei suoi percorsi espositivi>>.
Nel corso del dibattito, la mozione è stata integrata da un ordine del giorno presentato da Lorenzo Di Renzone, Fabio Zacchei e Pasqualino Cappelli (Siena Cambia), che rafforza la volontà di individuare e attivare forti collaborazioni istituzionali, come con la Regione Toscana, <<ente essenziale – recita il documento – per il supporto strategico al progetto>>. Tolti (e riproposti durante la discussione che subito dopo ha interessato la mozione sulla costituzione della Fondazione di partecipazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala), da un successivo emendamento di Zacchei, due dispositivi dello stesso ordine del giorno inerenti l’indizione di un Consiglio Comunale monografico e relativi al più generale processo di rilancio che dovrà riguardare il complesso museale.
Tutte le votazioni hanno mantenuto gli stessi rapporti numerici: sia per l’emendamento e l’ordine del giorno, così come per la mozione, i voti a favore sono stati 21, a fronte di 11 astensioni.
<<Nell’esprimere il mio voto favorevole – ha concluso il sindaco Bruno Valentini – informo il Consiglio Comunale di aver consegnato al ministro della cultura Massimo Bray, al termine di un incontro congiunto delle città italiane candidate a Capitale europea della cultura, insieme anche ai ministri Trigilia e Del Rio, una lettera. Con questa lettera abbiamo chiesto di recuperare e dare seguito al preliminare d’intesa del 2000, col quale si ipotizzò, appunto, il trasferimento della Pinacoteca al SMS. Questa potrebbe essere un’opportunità importante per intercettare quei finanziamenti europei essenziali per un investimento così impegnativo>>.
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