Tanti piccoli Pinocchi in cristallo, con nasi lunghi e colorati, che escono dal crogiuolo dove prende forma la produzione di eccellenza di Colle di Val d’Elsa. Sono loro i protagonisti della mostra “Pinocchio – Cristallo & Colle di Val d’Elsa. Il collegamento tra Colle e Collodi”, allestita da ieri nel Museo del Cristallo, con cui la città valdelsana rende omaggio al burattino famoso in tutto il mondo e al suo autore, Carlo Lorenzini, in arte Carlo Collodi, che studiò qui dal 1837 al 1842, dagli 11 ai 16 anni di età. E proprio a Colle di Val d’Elsa, dove a quell’epoca esistevano una fonte e una Costa del Pinocchio, il futuro scrittore potrebbe aver tratto ispirazione per il nome del suo burattino, la cui storia è stata tradotta in tutte le lingue e viene raccontata a tutti i bambini del mondo. I piccoli Pinocchi sono stati realizzati dalla cristalleria ColleVilca su disegno di Duccio Santini, curatore dell’esposizione e direttore del Museo del Cristallo, che ha illustrato anche alcune tavole per ricordare i luoghi principali del racconto del celebre burattino e la possibile ispirazione colligiana.
“La biografia di Carlo Lorenzini – spiega Meris Mezzedimi, già docente e oggi storiografo colligiano ricostruendo il legame fra Colle di Val d’Elsa, Carlo Collodi e Pinocchio – lo ricorda giovane studente del Seminario vescovile colligiano che aveva sede in via del Castello, nel palazzo diventato poi il Collegio delle Sante Marte, fra il 1837 e il 1842. Anche se oggi ne rimane solo una, a quell’epoca la città bassa e alta erano collegate da diverse Coste, di cui una portava il nome ‘del Pinocchio’ e collegava la zona che oggi va dal Ponte del Campana all’attuale Palazzone, lungo viale Matteotti. E proprio in fondo a viale Matteotti esiste ancora una fonte omonima, oggi in disuso. Durante il suo soggiorno colligiano, il giovane Carlo Lorenzini conobbe sicuramente questi luoghi e ci piace supporre che nella sua opera più celebre abbia voluto ricordare gli anni trascorsi nella nostra città con un omaggio a quella fonte e a quella Costa, forse percorsa tante volte”.
Promozione territoriale e culturale. L’apertura della mostra è stata salutata dal primo cittadino colligiano, Paolo Brogioni che, insieme all’assessore alle attività produttive, Filomena De Marco ha sottolineato il valore di questa iniziativa sotto il profilo della promozione territoriale e culturale della città, dove il suo prodotto di eccellenza si unisce a un nome famoso come quello del burattino. Alla serata hanno partecipato anche il presidente del Consorzio del Cristallo, Giampiero Brogi e il segretario della Fondazione nazionale Carlo Collodi, Pierfrancesco Bernacchi che ha ricordato come Pinocchio sia uno degli ambasciatori dell’Italia nel mondo e come la sua realizzazione in cristallo possa inserirsi in un percorso di valorizzazione dedicato all’artigianato artistico toscano. L’apertura della mostra è stata anche l’occasione per presentare al Museo del cristallo, per la prima volta, un’opera realizzata da una cristalleria locale, dando valore alla produzione locale e alla sua qualità artigianale e con l’auspicio che seguano presto altre iniziative simili. Nel corso della serata c’è stato spazio anche per ricordare Carlo Lorenzini come intellettuale risorgimentale impegnato per raggiungere l’unità d’Italia, prima di una degustazione di piatti preparati con ricette dell’epoca.
Mostra e installazione permanente. La mostra – promossa da Museo del Cristallo, Fondazione Musei Senesi e Associazione Pro Loco con il patrocinio della Fondazione nazionale Carlo Collodi e del Comune di Colle di Val d’Elsa – rimarrà allestita per tutto il periodo natalizio e sarà visitabile negli orari di apertura del Museo, tutti i giorni dal martedì al venerdì dalle ore 15.30 alle ore 17.30 e nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Dopo il periodo natalizio gran parte dei burattini in cristallo e le tavole illustrate da Duccio Santini rimarranno allestite nel Museo del Cristallo, per ricordare in via permanente il legame fra Colle di Val d’Elsa, Collodi e Pinocchio.