L’arrivo della casina dell’acqua è stato salutato da tantissimi cittadini di Chiusi come un evento importante, nel tardo pomeriggio di oggi. E come tale è stato celebrato, con il taglio del nastro da parte del sindaco Stefano Scaramelli e del vicesindaco Gianluca Sonnini, l’attestato dato agli operai del Comune che l’hanno realizzata, e persino il regalo di un cospicuo numero di bottiglie ai presenti, in collaborazione con Ato 4 e Nuove Acque spa. Si è anche creata una grande fila di persone che non hanno rinunciato ad assaggiare il primo sorso di acqua fresca.
Quello attivato in piazza XXVI giugno, allo scalo, è un distributore automatico collegato all’acquedotto comunale: l’acqua viene filtrata e refrigerata, e fornita a un costo simbolico di 5 centesimi al litro. I cittadini potranno scegliere tra acqua gassata e naturale, che verrà continuamente monitorata e analizzata (con maggiore frequenza rispetto alle acque in bottiglia), per garantirne la massima purezza. «Questo progetto – afferma il vicesindaco Gianluca Sonnini, che ha lo seguito direttamente – ha un valore educativo, legato sia al rispetto della preziosa risorsa naturale, sia al consumo di acqua pubblica come bevanda. C’è poi un particolare valore ambientale: abbiamo regalato bottiglie di vetro, in modo da scoraggiare l’uso di bottiglie di plastica».
La casina dell’acqua finirà probabilmente per ricoprire un valore sociale, come luogo di incontro tra i cittadini, rievocando il clima della fonte di una volta. Senza contare l’aspetto economico, con la possibilità di generare un risparmio consistente per le famiglie, visti i costi contenuti rispetto alle acque minerali che solitamente si acquistano al supermercato.
L’impianto viene gestito in collaborazione con un gestore privato, che si occuperà di controllo e manutenzione. Da considerare che un’erogazione giornaliera ipotetica di 2.500 litri di acqua da una casa dell’acqua come quella di Chiusi, consente di eliminare la produzione di 600mila bottiglie in plastica all’anno, che significano 100 tonnellate di petrolio e 27 tonnellate di anidride carbonica in meno, necessarie per la produzione del Pet per la loro realizzazione, e l’eliminazione di 40 Tir adibiti al trasporto di acqua in bottiglia. Cifre alla mano, il Comune di Chiusi ancora una volta conferma una vocazione ambientale, e la volontà di rispondere a una domanda di consumi “etici”, rispettosi dell’ambiente, che arriva dalla società.