“Sarà un luogo di dialogo ed integrazione”. Così ha parlato il sindaco Paolo Brogioni della moschea ormai terminata a Colle e che sarà inaugurata tra ottobre e novembre. “Verrà riconosciuto concretamente il diritto di tanti abitanti valdelsani a professare la propria religione e al contempo questo potrà essere un luogo utile per chi è nato a Colle per conoscere al meglio questa religione e abbattere tanti pregiudizi che spesso derivano esclusivamente dalla non conoscenza. La conoscenza abbatte le barriere”. E’ lo stesso auspicio espresso da Ezzedine Ezir, imam di Firenze e presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia.
Ezir, il sindaco Brogioni ha detto che i lavori per costruire la moschea sono praticamente terminati: è soddisfatto?
“Sì, è così. I lavori sono praticamente finiti. Abbiamo inviato tutti i documenti al Comune di Colle con il quale abbiamo un protocollo di intesa. Dovrà essere realizzato il Comitato scientifico e poi sarà tutto pronto per l’inaugurazione”.
Nel momento più acceso delle polemiche lei ha mai pensato, anche soltanto per un secondo, che il progetto di realizzazione della moschea potesse essere abbandonato?
“No, non l’ho mai pensato. Personalmente sono sempre stato sicuro che il progetto sarebbe andato a buon fine. Dico questo perché conosco la realtà ed i cittadini di Colle val d’Elsa. Qualcuno soffiava sul fuoco da fuori, anche attraverso alcuni giornali nazionali. Ma gli abitanti di Colle sono accoglienti e francamente non ci sono mai stati problemi con loro”.
Le piace concretamente l’edificio che è stato costruito?
“Beh, avrei voluto vedere qualcosa di più bello, ma va bene così. Io faccio lo stilista di moda e quindi per la professione che faccio penso di possedere un certo gusto. Comunque sicuramente parliamo di un edificio che è più degno della sala nella quale ci siamo ritrovati fino ad oggi”.
Cosa pensa oggi quando ricorda le accese polemiche di alcuni anni fa?
“Penso che per fortuna viviamo in un Paese democratico dove si rispettano le opinioni altrui e dove si può anche protestare, basta che lo si faccia in maniera civile. L’obiettivo a mio avviso deve però sempre essere quello di cercare un dialogo. Se vogliamo vivere meglio dobbiamo tutti cercare di dialogare di più e di trovare dei ponti culturali”.
C’è una stima precisa su quanti cittadini di religione musulmana abitino nella zona?
“Non c’è una stima precisa. Devo dire che alla preghiera di fine del Ramadan ci siamo ritrovati in 500”.
Sa che davanti alla moschea di Colle c’è ancora uno degli striscioni di una protesta di alcuni anni fa? Cosa ne pensa?
“Penso che c’è qualcuno che ha sempre nostalgia del passato”.
Come sono attualmente i rapporti con il Comune di Colle val d’Elsa?
“Sono ottimi. Io devo ringraziare tanto l’amministrazione comunale attuale e quella precedente (ovvero quella del sindaco Marco Spinelli, ndr) oltre che ovviamente tutti i cittadini colligiani. Hanno tutti lavorato tanto perché la moschea si potesse realizzare”.
Come si immagina il giorno dell’inaugurazione? Quel giorno inviterete anche autorità religiose cattoliche?
“Noi inviteremo tutti. Mi immagino un giorno bellissimo ed interessante per tutti, un giorno nel quale a vincere sarà il dialogo”.
Gennaro Groppa