Word of Peace. Storie di viaggio e di pace: progetto di Visionaria con il sostegno della Provincia di Siena

Una poesia che parla del vento che scavalca i muri e brucia i confini di Gerusalemme. Qalandiya, labirinto di metallo fatto di tornelli e metal detector. Check point dove si ferma il mondo e si consuma il gioco di ragazzini in divisa dietro il vetro antiproiettile. Il suolo di Tulkarem, calpestato da un serpentone umano di tremila persone davanti ad una moschea alla manifestazione di Hamas. E ancora la realtà del campo profughi che sorge a ridosso del muro, nella periferia di Betlemme, che appare come una grande prigione e cielo aperto, l’immagine delle Stelle della paura, le stelle di David disegnate sulla porta di un negozio o di una casa di Hebron, ad indicare l’ultimatum dei coloni. Jenin in Cisgiordania, la città dei bambini che non sanno dormire, degli spari che arrivano con il buio, dei fori di proiettile presenti su ogni muro, delle impronte dei carri armati sull’asfalto, dei furgoni investiti da missili nuovi che si fondono come fossero di burro. E poi c’è Dura, una cittadina a sud della Palestina con una storia millenaria alle spalle, i suoi ruderi, le abitazioni misere dalle piccole stanze buie diventate discariche.

Un luogo magico dove anche grazie a Siena è cominciato il riscatto.

Sono storie di viaggio e di pace, dalla rete e dalla Palestina, che hanno dato corpo e vita a Word of Peace, un progetto realizzato da Visionaria con il sostegno della Provincia di Siena. Una piattaforma web (www.wordofpeace.eu) che raccoglie come fossero pagine di un unico diario, gli appunti di viaggio di un gruppo di giovani che tra il 2006 e il 2007 sono stati nei territori. Attraverso la loro testimonianza attiva Alessandro Francesconi, Luna Sanchini, Massimo Allulli, Grifone ed altri come loro, parlano di giustizia, uguaglianza e diritto. Di parole di pace in tempo di guerra, ma anche di speranza, di progetti di cooperazione. La  Carovana della Pace del 2006 ad esempio, e i tanti interventi realizzati dal Comune di Siena con la Ong Nahdet Bint Al Reef. E’, infatti, grazie al contributo dei senesi che nel 2001 è stato donato alla città di Dura uno scuolabus. Nello stesso anno è stato creato un ambulatorio pediatrico e ginecologico e un laboratorio di analisi. Si è poi lavorato alla creazione dell’area verde denominata “The garden of Siena” completata nel 2004 e diventata un’area polifunzionale di 20.000 mq. con all’interno un parco pubblico, una piscina, un sentiero pedonale tra fiori e piante locali, un centro culturale con libri sempre disponibili e un ristorante. Nel 2005-2006 è stato realizzato un Centro di riabilitazione. Tra il 2003 e il 2006 presso il Campo profughi di Dheisha, sono stati realizzati un ambulatorio pediatrico (2003) e un Medical Center (2006). Mentre nel 2006 ha visto la luce anche un Centro giovanile. Tutto quello che Siena ha fatto per la città di Dura è stato documentato con immagini video e fotografie da Visionaria durante il viaggio del 2009 raccontato sul sito dalla voce di Renzo Barbetti, Nicola Contini e Nicola Raggi. Inoltre in accordo con la Ong Nahdet Bint Al Reef è stato realizzato un Corso di riprese e montaggio rivolto a giovanissimi aspiranti videomaker del luogo, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, ai quali Visionaria ha regalato le telecamere che sono state utilizzate durante il progetto di formazione.


Word of Peace è un modo per non dimenticare, per tenere i riflettori accesi sui territori di guerra e per fare da cassa di risonanza al messaggio di pace contenuto nei racconti raccolti. Un progetto realizzato da Visionaria con il sostegno della Provincia di Siena.