La Chiocciola al voto – Capitan Zalaffi passa il testimone e racconta questi anni difficili segnati dalla sfortuna

Anni da dimenticare per la contrada della Chiocciola ma con la viva speranza di poter presto dimenticare questi anni difficili e tornare presto alla vittoria. Capitan Zalaffi ha presentato la sua relazione alla contrada nel corso dell’assemblea di venerdì sera e adesso vuole tornare a fare il contradaiolo semplice restando però a disposizione di chi lo succederà per proseguire nell’ottimo lavoro svolto in questi anni che a causa di troppa sfortuna purtroppo non ha potuto dare i suoi frutti.

Capitano, come ha accolto la contrada la sua relazione?

Abbastanza positivamente. Visto come sono andate per noi le cose non c’era molto da dire. Poi ovviamente ognuno la commenterà come crede, ma, nonostante la carenza di vittorie ormai da lungo tempo, direi che tutto sommato la contrada è abbastanza consapevole del lavoro che è stato svolto in questi anni”.

La Chiocciola volterà pagina oppure lei ed il suo staff potreste continuare nel mandato?

No, noi non abbiamo alcuna intenzione di continuare e l’ho comunicato ufficialmente ai contradaioli nel corso dell’assemblea. Il 21 settembre verrà nominata la commissione che avrà il compito di trovare la persona che prenderà il mio posto. Io sarò più che disponibile a collaborare con il futuro capitano, come ho detto anche ai contradaioli. Questo perchè, anche se abbiamo avuto una buona dose di sfortuna, non siamo stati con le mani in mano ed abbiamo lavorato al meglio per riportare la vittoria in contrada. Un lavoro importante che passeremo come testimone a chi verrà dopo di noi. Quando accadono queste cose, quando la sfortuna ti si accanisce contro, è meglio passare il testimone e sperare che chi verrà dopo sia parecchio, ma parecchio più fortunato. Anzi, credo sarà proprio cosi. La ruota deve girare”.

E’ stato un capitano sfortunato, due Carriere non corse su tre Palii, la vittoria dell’avversaria alla sua seconda Carriera da condottiero, l’assegnazione dei cavalli che non ha sorriso alla sua contrada e che non le ha potuto permettere strategie importanti. E’ una esperienza da dimenticare? E che cosa porterà dentro di se di questi tre anni da capitano?

Sì, un record…di sfortuna. Per quanto riguarda la Tartuca, ha vinto ma la Chiocciola non era in Piazza. Era un’accoppiata estremamente motivata, la stessa che aveva corso a luglio nel Nicchio ma che non aveva vinto e che dunque doveva assolutamente riscattarsi. Noi purtroppo non eravamo in Piazza. Per quanto riguarda la sorte, l’assegnazione…c’è poco da dire, ma nonostante tutto questo l’esperienza da capitano non è assolutamente da dimenticare. Ogni esperienza che viene fatta può portare qualcosa di positivo, ho avuto intorno persone magnifiche che anche nei momenti peggiori mi sono stati accanto. In primis i miei mangini, lo staff della stalla, i guardia fantino, tutto il mio staff è stato magnifico. E poi vorrei sottolineare l’immensa collaborazione – che io reputo essenziale – con la dirigenza di contrada, il priore, i vicari. Abbiamo collaborato moltissimo. Inoltre ho conosciuto molte persone, ho collaborato con diversi dirigenti di contrada, ho conosciuto fantini. Tutte esperienze e conoscenze che trasmetterò a chi verrà dopo di me. Ripeto, le esperienze negative o positive che siano non vanno dimenticate perchè ti arricchiscono come persona”.

Lei è stato ad un passo dal far indossare il giubbetto di San Marco ad Andrea Mari detto Brio, è mancato solo il cavallo. Cosa avrebbe significato per la sua contrada questa monta?

E’ davvero mancato solo il cavallo. I tre che abbiamo avuto nella stalla erano impraticabili. Il primo ha deciso di buttarsi verso gli steccati…, il secondo era un cavallo da tenere in giardino non certo da farci il Palio, il terzo non ha corso il Palio. E’ vero che con Andrea il rapporto è ottimo e che è mancato solo il cavallo giusto. Per me Andrea è un fantino esemplare che considero uno dei migliori di Piazza e sarebbe venuto in San Marco più che volentieri. Ma le cose sono andate diversamente. Spero solo che tutto questo serva almeno a migliorare la Festa in termini di sicurezza, anche se c’è la comprensibile amarezza di non aver potuto correre la Carriera, una enorme amarezza. Uno lavora tutto l’anno e poi tutto va in fumo”.

E’ vero che anche Mulas e Scompiglio sono stati molto vicino alla Chiocciola?

Sì, anche con Mulas e Bartoletti avevamo stretto ottimi rapporti. Ma non si può sacrificare un fantino quando ne lui, ne noi si crede nel cavallo che ci è stato dato in sorte. Ormai i cavalli si conoscono. Si vedono in Provincia. Una 500 – di quelle vecchie – non diventa certo una Ferrari in Piazza Del Campo. Ripeto, son tutti rapporti saldi che proseguiranno anche in futuro. Noi mica andiamo via dalla Chiocciola, io ci sono nato, ci vivo e torno a fare il contradaiolo. Se mi daranno la possibilità di farlo, chi verrà dopo di me avrà tutta la mia disponibilità nel fare tutto cio che serve per far tornare la contrada a vincere”.

Saranno strade percorribili anche in futuro o un eventuale cambio di dirigenza potrebbe cambiare tutto?

Sarebbe da matti non continuare a percorrere una certa strada, perchè è una strada ricca di cose importanti. Abbiamo instaurato rapporti con fior fior di fantini. Eccetto quelli che ovviamente per forza di cose non possiamo montare, ovvero che sono dalla sponda di Luigi Bruschelli che però tengo a sottolineare per me resta sempre il top della Piazza. Mi spiace che siamo su due strade diverse”.

 Il Palio di luglio scorso, in cui la sua contrada non ha corso  per un infortunio al cavallo, ha lasciato degli strascichi con l’equipe veterinaria con uno scambio di lettere molto deciso. Il caso è chiuso?

No il caso non è assolutamente chiuso. Ci siamo ritirati in buon ordine per far svolgere la Festa senza problemi e polemiche ma quando avremo tirato le nostre somme qualcosa faremo. Tutto questo deve servire per aumentare la sicurezza della Festa. Questo è il nostro intento, non dobbiamo dare aggancio a chi denigra e vuol distruggere il Palio. Le guerre se si fanno devono servire a qualcosa”.

Il futuro della Chiocciola? Cosa si augura a partire da domani?

Mi auguro di riprendere serenamente la mia vita. Quando ti accadono tutte queste cose la vita inevitabilmente cambia. Certe cose ti avvelenano lo stato d’animo. Io il 1 luglio sono andato in pensione e neanche il tempo di godermi il momento che è successo il finimondo: la zoppia del cavallo, il cambio di monta, la decisione di non correre il Palio. Io, oltretutto, non sono mai stato una persona sfortunata anzi. Ho avuto una vita professionale serenissima, senza mai alcun problema. Per più di trent’anni della mia vita – ogni giorno – mi sono preso le mie grandi responsabilità, facendo il medico in ospedale. A maggior ragione provo molta amarezza nel non essere riuscito a coronare quel sogno di vittoria che aspettiamo da troppo tempo. Io spero quindi di riprendere la mia vita, di riuscire in qualche modo a digerire queste situazioni. Purtroppo ti fai mille domande, ti chiedi dove puoi aver sbagliato…sono amareggiato avrei voluto di più per me, per la mia contrada, per la mia gente. Spero che la contrada esca presto da questo tunnel e torni a essere una contrada vittoriosa”.

Ringraziamenti particolari a chi sente di inviarli?

A tutte quelle persone che mi sono stati vicine. I mangini, tutto lo staff Palio e la dirigenza di contrada. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sopportato e che mi ha visto molto poco in questo periodo. Tutti coloro che mi hanno sopportato con pazienza in questi momenti difficili, con tutti i colpi di sfortuna che ci sono capitati. Ringrazio anche tutti coloro che hanno avanzato delle critiche costruttive, che possono aiutare nel percorso. Le critiche inutili invece…meglio lasciarle perdere”.

Elena Casi