La Conferenza dei Sindaci interviene sulla rete sociosanitaria provinciale

Il Piano Integrato Regionale Sociosanitario, la Società della Salute, l’attività sanitaria, la rete ospedaliera e l’ospedale Santa Maria alle Scotte al centro del documento approvato ieri, 11 giugno, dalla Conferenza aziendale dei Sindaci Usl7. A seguito delle dimissioni di Franco Ceccuzzi il nuovo esecutivo è composto dal presidente Lucia Coccheri (presidente della Società della Salute Altavaldelsa), da Lorenzo Avanzati (presidente della SDS Amiata Val d’Orcia), da Andrea Rossi (presidente della SDS della Val di Chiana senese), da Jacopo Armini (presidente della SDS area senese). Contestualmente al nuovo esecutivo la Conferenza aziendale dei Sindaci ha approvato un documento in cui vengono evidenziati i percorsi fondamentali in atto su cui le Istituzioni locali devono essere chiamate a dare il proprio contributo. La Provincia di Siena, sottolinea l’assemblea, non è immune dalle problematiche derivanti dal contesto economico e sociale che sta attraversando il paese. La diminuzione della spesa pubblica non risparmia nemmeno il settore della sanità e le Regioni dovranno confrontarsi con il piano Nazionale. Le istituzioni locali, nel rispetto dei propri ruoli, chiedono di essere coinvolte e di potersi confrontare sulle varie problematicità, sui programmi e sulle strategia per gestire i cambiamenti in atto, in quanto primi responsabili della salute dei cittadini.

 

Piano Integrato Regionale Sociosanitario

 

Il Pirss dovrà individuare con chiarezza i nodi in cui le amministrazioni saranno in grado di collaborare e portare il fattivo contributo per avere una sanità e una risposta socio-sanitaria sempre più rispondente ai bisogni dei cittadini. Il Pirss, correttamente, prevede un concetto di salute allargato e non ristretto alla fase acuta della malattia e per questo motivo l’esecutivo ritiene opportuno adeguare e potenziare tutte le componenti del fare salute: stili di vita, contrasto alla fragilità, cura dell’ambiente, attività di informazione e prevenzione.

 

La Conferenza dei Sindaci ribadisce l’impegno a continuare a migliorare nel senso dell’appropriatezza gli interventi socio-sanitari verso la popolazione non autosufficiente, verso i malati cronici e nei confronti delle persone con handicap, ad attivare i moduli, previsti anche dalla normativa regionale, per rispondere in modo appropriato a necessità importanti e fondamentali per le famiglie, attraverso strumenti innovativi e una programmazione territoriale tesa a mettere in pratica un’idea di welfare comunity che ruota intorno al territorio, al grande capitale sociale delle realtà locali, alla centralità del ruolo del volontariato e del terzo settore.

 

Società della Salute

 

L’incertezza normativa, non ancora risolta, non consentirà nei prossimi mesi di intraprendere un chiaro precorso di interazione tra le diverse gestioni della zona, né di rafforzare alcune collaborazioni in essere.

 

Attività Sanitarie

 

La Conferenza dei Sindaci ritiene necessario che i servizi territoriali sanitari e sociosanitari perdano il carattere di frammentazione che ancora oggi continuano ad avere e che si dia il via alla creazione di luoghi, previsti dalla normative, in cui i cittadini possano ricevere le risposte appropriate e corrette alle loro necessità in maniera puntale e organizzata. Sviluppare modelli innovativi già costituiti consentirà di fornire alla popolazione le risposte che attendono dall’assistenza primaria. Occorre inoltre ripartire da una sanità di base accessibile a tutti coinvolgendo le realtà che operano in questo campo a partire dai medici di medicina generale.

 

“Rete ospedaliera”

 

Le diverse realtà devono un punto di forza del sistema sanitario locale. La rete ospedaliera deve essere rafforzata e ottimizzata senza che venga privata delle importanti risorse umane e tecniche di cui dispone. La sua riorganizzazione dovrà passare attraverso l’individuazione dei migliori processi-percorsi in grado di rispondere alle esigenze attuali e future di salute che richiedono un approccio sempre più multidisciplinare. Nell’ambito della nuova definizione dei presidi ospedalieri in ospedali di tipo A, B o C, la Conferenza dei Sindaci ritiene fondamentale riconoscere pienamente le strutture presenti, assegnando e consolidando i requisiti che caratterizzano Abbadia per la categoria A, Nottola e Campostaggia per la B e le Scotte per la C, mantenendo nell’ospedale delle Scotte la risposta ospedaliera di primo livello per la popolazione della zona senese e chiedendo a tutte le altre realtà di fare sistema. Si rende necessario pertanto realizzare tutte le condizioni affinché possa essere posta in discussione la piena appartenenza ai diversi livelli, legittimandone le prestazioni, la qualità degli interventi, il tempo e le liste di attesa.

 

L’ospedale Santa Maria alle Scotte

 

Deve essere riportato ad un assoluto livello di eccellenza, ricoprendo il suo ruolo di punto centrale dell’area vasta e di struttura di richiamo per alcune specialistiche che rappresentano elementi di eccellenza regionali e nazionali. Questo risultato deve essere raggiunto perseguendo gli obiettivi inseriti nel documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci nel febbraio scorso. Obiettivi che indicano prioritarie, tra l’altro, nuove modalità di selezione e di assegnazione dei compiti e delle funzioni, valorizzando le risorse interne, accentuando principi di trasparenza ed equità, superando quelle logiche di competitività aziendali che rischiano di duplicare attività e offerta a discapito di risposte più complete ed esaurienti per i cittadini.