L’applicazione della risonanza magnetica nucleare per certificare la qualità dei cibi: se ne parla a Colle di Val d’Elsa

La risonanza magnetica nucleare applicata ai prodotti agroalimentari, per analizzare l’origine, le proprietà, la composizione e l’autenticità dei cibi che consumiamo sulle nostre tavole. Sarà questo il tema del workshop in programma sabato 14 gennaio, a partire dalle ore 9, presso il Crea, Centro di ricerca sull’energia e l’ambiente che ha sede a Colle di Val d’Elsa, nell’ex Polo universitario, in Viale Matteotti, 15. L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto UniSat sulla sicurezza alimentare e la tracciabilità e vedrà la partecipazione di numerosi esperti, a livello nazionale, sul fronte della risonanza magnetica nucleare applicata alla ricerca in ambito agro-alimentare. L’appuntamento è promosso dal Crea in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Siena e con la filiale italiana della Bruker, società specializzata nella realizzazione di strumenti e apparecchi per la ricerca scientifica.

 

“La difficoltà principale nell’analisi dei prodotti agro-alimentari – spiega Gianni Valensin, professore ordinario del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Siena e membro del Crea – è legata alla complessità del campione che, spesso, è una miscela di molte componenti in rapporti diversi l’uno dall’altro. Diventa, allora, fondamentale acquisire informazioni complementari utilizzando tecniche diverse. In tal senso, un forte contributo sta venendo dall’applicazione della Risonanza magnetica nucleare (NMR) unita a un’analisi statistica multivariata, che permette di elaborare i dati acquisiti e studiare le matrici alimentari. Uno studio così articolato rende possibile determinare la qualità del prodotto e la sua tracciabilità, intesa come provenienza geografica o botanica, evitando possibili alterazioni e sofisticazioni. Durante il workshop – aggiunge Valensin – presenteremo anche l’impegno del Crea in questo settore, nel pieno rispetto degli obiettivi che il Centro si è posto per sviluppare metodologie e attività di ricerca che abbiano ricadute e coinvolgimenti anche nel territorio toscano. Grazie al recente acquisto di uno spettrometro, applicheremo la risonanza magnetica nucleare all’analisi dei prodotti agroalimentari del territorio locale e regionale, certificheremo la loro qualità e valorizzeremo la loro genuinità. Partiremo da olio e vino, per poi estendere l’applicazione di queste tecniche a pane, miele, coltivazioni ortofrutticole, succhi dei frutti e tanti altri prodotti”.

 

Il programma. Il workshop “Applicazioni della risonanza magnetica nucleare in campo agroalimentare” si aprirà alle ore 9 con i saluti di Gianni Valensin. La prima sessione vedrà tra i relatori Mauro Cresti, dell’Ateneo senese, con un contributo sulle potenzialità del progetto Unisat nel settore agroalimentare; Francesco Paolo Fanizzi, dell’Università del Salento, che parlerà della caratterizzazione geografica e varietale dell’olio di oliva extravergine pugliese, mentre Anna P. Minoja, della Bruker Italia, interverrà sull’uso della spettroscopia NMR (Risonanza magnetica nucleare) nel controllo qualità dei vini. La seconda sessione si aprirà intorno alle ore 11 con il contributo di Luisa Mannina, dell’Università “La Sapienza” di Roma sulla risonanza magnetica nello studio di alimenti mediterranei, quali olio di oliva, spigola e tartufo. Seguiranno gli interventi di Stefano Mammi, dell’Università di Padova, sulla tracciabilità alimentare con il supporto della risonanza magnetica nucleare, e di Francesco Capozzi, dell’Università di Bologna, sulla qualità molecolare degli alimenti.

 

Per ulteriori informazioni sul workshop e per contattare la segreteria organizzativa, è possibile contattare i numeri 0577-234534 e 0577-234242 oppure scrivere un’e-mail agli indirizzi daniela.valensin@unisi.it e nicola.gaggelli@unisi.it.