Contemporaneamente in tutt’Italia, i paracadutisti dell’ANPd’I insieme ai rappresentanti delle altre Associazioni Combattentistiche e di tanti cittadini comuni, si sono recati in delegazione presso tutte le prefetture dei capoluoghi di provincia per consegnare due missive al Prefetto affinché le potesse far pervenire rispettivamente ai due sottufficiali del «San Marco» ed al Presidente del Consiglio dei Ministri.
In questo quadro, questa mattina (17 marzo 2012), l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, sezione di Siena , dopo l’iniziativa di esporre il tricolore (legato al centro) presso i propri locali di via dei Pispini 166, ha intrapreso un’altra civile e pacifica iniziativa a favore dei commilitoni del Reggimento «San Marco» detenuti in India.
A Siena il Generale Sergio Fucito, Presidente della Sezione Provinciale dell’Associazione Paracadutisti, è stato ricevuto dal rappresentante del Prefetto Fabio Sanfilippo.
In un breve discorso il Generale Fucito ha manifestato, al rappresentante delle Istituzioni del Territorio, la totale solidarietà dei propri soci nei confronti del Maresciallo Massimiliano Latorre e del Sergente Salvatore Girone, “ingiustamente sequestrati dalla magistratura indiana”, e, l’estrema preoccupazione per la sorte dei due militari.
E’ stato altresì rappresentata “l’assoluta arbitrarietà della detenzione” alla luce di tutte le normative internazionali ed è stata inoltrata formale richiesta di un sempre più determinato e fattivo intervento del governo italiano al fine di riportare a casa i due commilitoni.
Hanno voluto essere presenti, portando la solidarietà delle loro rispettive Associazioni, il Col. Giorgio Bonifazi, Presidente Provinciale Ufficiali in Congedo ed il Luogotenente Mercurio Ciolino, Coordinatore Provinciale dell’Associazione Carabinieri.
Di seguito riproduciamo il testo della lettera indirizzata ai due militari reclusi:
Ai fucilieri di Marina
Maresciallo Massimiliano Latorre
Sergente Salvatore Girone
Cari commilitoni,
i paracadutisti dellAssociazione Nazionale Paracadutisti dItalia, intendono esprimerVi i sensi del loro più alto cameratismo.
La disciplina, non imposta ma sentita, che ci è comune e sempre ci ha animato, ci ha fatto manifestare il nostro più grande dissenso, in ordine alle Vostre gravissime vicissitudini, con gli strumenti di quella democrazia che abbiamo scelto di difendere e per la quale, nel rispetto della stessa, Voi siete ingiustamente e con linganno, illegalmente prigionieri di uno stato straniero.
Siate certi che faremo tutto quanto ci è possibile affinchè possiate tornare allaffetto dei Vostri cari e salutare il nostro tricolore, con lorgoglio di chi ha dovuto subire la più grave offesa al proprio e invitto onore militare.
Siamo con voi !
San Marco ! Folgore !
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