Chiusi ha tenuto a battesimo la sottoscrizione del protocollo di intesa tra le città etrusche che intorno al 750 a.C. hanno fatto parte di quell’antico accordo economico, militare e religioso di città-stato avente il nome di “Dodecapoli”. La firma è avvenuta il 1 Aprile 2014 nella sala conferenze San Francesco grazie al coordinamento del sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli, dell’assessore al sistema Chiusipromozione Chiara Lanari,dell’assessore Giovanni Tarantini del Comune di Perugia – comune capofila del progetto – alla presenza della stampa e dei rappresentati istituzionali degli altri Comuni aderenti al progetto Dodecapoli (Arezzo, Castiglione della Pescaia, Cerveteri, Chiusi, Cortona, Formello, Grosseto, Montalto di Castro, Perugia, Piombino. Tarquinia, Volterra). Il progetto della Rete delle Città Etrusche concepisce la città, o meglio la “Spur” in Etrusco, come un modello “la cui conformazione urbana – si legge nel protocollo d’intesa – che nasce come luogo fisico e dei rapporti sociali in Grecia, in Italia è stata reinventata dagli Etruschi che ne hanno fatto un modello dalla Valle Padana fino alla Campania ed è stata trasmessa a Roma durante la monarchia etrusca; insieme ad essa è stato trasmesso anche un modello di convivenza e forma sociale che attraverso il controllo diretto e l’egemonia della civiltà romana ha determinato i canoni urbanistici europei fino al medioevo: le città dell’Etruria erano in numero di dodici, formavano quella che tutti conoscono come Dodecapoli e testimoniavano una rete di scambi e di relazioni commerciali oltremodo significativa”.
Il protocollo d’intesa continua: “Oggi le città non esistono in quanto entità delimitate da confini fisici o di mera appartenenza, ma si potrebbero definire come un sistema di sottoinsiemi virtualmente unitario il cui attore principale è la comunità; i confini, infatti, sono così dilatati che per realizzare l’insieme unico dobbiamo lavorare sempre di più nella costituzione di una “rete” che superi i meccanismi tradizionali dello scambio commerciale tipico della Dodecapoli, ma come per la Dodecapoli rappresenti valori unitari pur mantenendo inalterate le specificità; sulla base di tali considerazioni i Comuni hanno avviato il percorso per la richiesta di iscrizione delle città etrusche al patrimonio dell’UNESCO, elaborando un progetto di candidatura unitaria che superi il concetto del monumento o del singolo sito, ma si orienti verso la ricostruzione del sistema delle città-stato, valorizzando non solo le caratteristiche artistiche dei singoli siti, ma i valori comuni che le uniscono; l’oggetto della candidatura, infatti, non è riferito solamente alla ricchezza testimoniale della civiltà Etrusca presente nelle città, ma alla condivisione degli elementi costitutivi dell’intero sistema urbano, paesaggistico e dei valori espresso dalla Dodecapoli, oggetto, quindi, della candidatura è il “sito seriale” rappresentato dalle testimonianze delle città etrusche.” Con l’intento quindi, da un lato di portare avanti azioni e progetti di rete, dall’altro di ottenere quanto prima il riconoscimento Unesco (attualmente l’Italia con 49 siti Unesco è la nazione più titolata al mondo) la firma, sottoscritta a Chiusi, cui potrebbero aggiungersi altri Comuni, impegnerà tutte le amministrazioni aderenti ad aumentare reciprocamente la propria rete di rapporti culturali, turistici e commerciali così da fare del progetto, ancora prima del verdetto di Parigi, una occasione effettiva anche di rilancio con ricaduta economica. “La firma di questo protocollo ha un grande valore – dichiarano il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli e l’assessore al sistema Chiusipromozione Chiara Lanari – ed è per noi un onore poterlo tenere a battesimo proprio nella città strettamente collegata a Lars Porsenna ed in cui le testimonianze etrusche, insieme a quelle medievali, longobarde, romane e cristiane, sono a tutt’oggi ben presenti: l’obiettivo Unesco è ambizioso ma dobbiamo adoperarci per portare a buon fine i vari progetti, tra i quali la candidatura a diventare patrimonio mondiale dell’umanità. La firma di oggi rappresenta soltanto il primo passo di quello che senza dubbio sarà un lungo cammino ma, comunque vada, i rapporti e la sinergia che in questi mesi abbiamo creato con le altre città sicuramente rappresenteranno un valore aggiunto sotto il punto di vista progettuale e quindi turistico, commerciale, culturale ed economico.” Il progetto, che comprende quindi tre Regioni: Toscana, Umbria e Lazio, ha un comitato scientifico che supporterà la candidatura Unesco, il cui Presidente è il Professore di storia dell’arte classica all’Università di Perugia Mario Torelli (uno dei massimi esponenti viventi della storia etrusca a livello mondiale) La sigla del protocollo tra i dodici Comuni è stata celebrata anche con la presentazione ufficiale, ed in anteprima, di una nuova e speciale etichetta, realizzata proprio in onore della Dodecapoli etrusca. L’imprenditore Luca Gattavecchi, il creativo Lorenzo Paganelli, ispirandosi al lavoro degli amministratori di Chiusi e a tutti quei valori e bellezze che hanno rappresentato da un lato il mondo antico e che ancora oggi sono la vera forza vitale del territorio, hanno deciso di offrire l’etichetta creata ad hoc per l’occasione “Dodecapoli – Aranth – Principe Etrusco” a Chiusi e a tutta la Dodecapoli etrusca. L’etichetta farà presto il giro del mondo a partire dal Vinitaly di Verona dove sarà presentata alla stampa italiana e mondiale di settore. “L’idea di Luca Gattavecchi e Lorenzo Paganelli –dichiarano il Sindaco Scaramelli e l’assessore Lanari – è veramente straordinaria e ne siamo davvero grati, perché funge da esempio e rispecchia al meglio il senso delle collaborazioni e delle sinergie che possono nascere “a sistema” in seno al progetto di rete Dodecapoli che tutti noi auspichiamo, non solo per la nostra città: ci auguriamo che venga positivamente accolta e che possa stimolare anche altre idee e realtà imprenditoriali delle città e del territorio”