La Nobile Contrada del Nicchio è stata la prima fra le consorelle a costituire una Onlus, nello specifico dedicata all’Arte dei Vasai. Grazie anche alla Festa dell’Abbadia Nuova, che si avvale della consulenza di Carlo Pizzichini, le attività di promozione artistica della onlus sono aumentate.
Sabato 19 dicembre l’artista svizzera Petra Weiss ha donato alla Contrada, in segno di riconoscenza per il lavoro svolto, quattro ceramiche di alto valore. Nello stesso giorno Pizzichini ha presentato i due nuovi reliquiari per l’oratorio del Nicchio.
Il professor Paolo Neri, sotto il cui mandato da Priore si costituì la Onlus dell’Arte dei Vasai, fa il punto su questo strumento di promozione culturale, antidoto, secondo lui, alla deriva “palio gastronomica” delle Contrade.
L’iniziativa presa dalla Nobile Contrada del Nicchio di costituire una Onlus, intitolata all’Arte convenzionalmente associata alla Contrada, sta estendendosi ad altre consorelle: Istrice, e ora la Pantera, con l’Arte degli Speziali. Sono notizie confortanti, perché dimostrano che lo spirito di emulazione delle Contrade è vivo e lesto a cogliere le novità più dinamiche.
Innovare non è mai facile, poiché gli uomini (come afferma Machiavelli) “non credono in verità le cose nuove, se non ne veggono nata una ferma esperienza”. E questo è sempre vero nelle Contrade, a Siena e in tutto il mondo. Quindi, ci vuole la pazienza di aspettare, associata, però, alla perseveranza, per avanzare sempre: anche solo a piccoli passi.
Ad esempio, la donazione al Nicchio che l’artista svizzera Petra Weiss ha fatto sabato 19 dicembre, di quatto importantissime ceramiche (una sua, una del compianto Carlos Carlè e due del grande maestro faentino Zauli), è il risultato di un percorso durato ormai sette anni, che ha portato a Siena, grazie alla Festa all’Abbadia Nuova, tanti illustri artisti contemporanei. Un percorso, che ha loro fatto conoscere la realtà più bella della nostra città: il patrimonio di reminiscenze, di antichi usi e sentimenti, che ancora sopravvive – e quasi vapora – tra i muri degli oratori, dei musei, delle sale per le Assemblee delle nostre Contrade.
Il Nicchio ne ha ricavato, non solo prestigio, ma anche una collezione di ceramiche contemporanee; che già può costituire la base per un museo, inedito nella Città, nonostante tanti proclami a favore dell’arte contemporanea.
Se il movimento delle Onlus di Contrada, incentrato sulle arti convenzionalmente associate a ciascuna di esse, si estenderà fino a formare un movimento e costituire una rete, si avranno due vantaggi. Il primo sarà di recuperare, almeno in parte, il carattere che esse avevano di articolazioni della Città-Stato senese, con compiti in cui la partecipazione alle pubbliche feste non era pressoché l’unica funzione. Come, invece, avviene nelle Contrade quali oggi le conosciamo dal XVII secolo, in seguito allo svuotamento delle loro preminenti funzioni civili e militari, operato, dopo la caduta della Repubblica, dal Principato mediceo per assoggettare completamente lo ‘Stato nuovo’.
Il secondo, sarà di frenare la deriva verso la Festa ridotta a evento televisivo, bilanciando il riduzionismo paliogastronomico, che impegna la quasi totalità delle loro energie, e che rischia di trasformarle nelle “Contrade del Palio”, come avviene nei cento paliotti a imitazione del nostro.
E, così, Siena non rischierà di perdere, com’è capitato con tanti suoi antichi gioielli, anche il suo inimitabile ‘Palio delle Contrade’, sottraendolo all’espropriazione da parte dei professionisti del Palio (e non mi riferisco solo ai famigerati fantini…).
Paolo Neri