Lega Nord: ‘Attendiamo risposte in merito alla Rimor’

Rimor

«Stiamo assistendo all’ennesima pantomima della politica, capace di dare soltanto effimere illusioni ai lavoratori. Sarebbe interessante conoscere a fondo le valutazioni che portano il settore creditizio a non dare il proprio appoggio a realtà produttive così importanti e non vorremmo che i motivi fossero legati alla mancanza di prospettive della camperistica nel medio lungo periodo. Ci attendiamo almeno questa risposta dall’incontro in Regione.» Lo afferma Riccardo Galligani, segretario provinciale della Lega Nord, nel commentare l’incontro fissato per il prossimo martedì tra l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, l’azienda, le rappresentanze sindacali e le istituzioni locali.

«Appena otto mesi fa, le istituzioni si erano pavoneggiate per la firma del protocollo d’intesa che avrebbe dovuto rilanciare il settore, protocollo che peraltro fu da noi criticato in quanto risultava essere pressoché identico a quello siglato nel 2007, segno che le buone intenzioni su carta non si erano poi concretizzate nella realtà. – spiega Galligani – La crisi che sta attraversando oggi la Rimor, che è estesa non solo agli altri operatori del settore della camperistica, ma anche a tutti gli altri settori produttivi presenti in Val d’Elsa, è l’ennesima dimostrazione di quanto sosteniamo da tempo, e cioè che qualsiasi protocollo d’intesa e qualsiasi tavolo di confronto non risolveranno in alcun modo la crisi di un settore che affonda le proprie radici su dinamiche macroeconomiche che non sono affrontabili e risolvibili né a livello locale né a quello regionale. Se poi le istituzioni vogliono continuare a prendere in giro i lavoratori illudendoli con interventi che non avranno nessun effetto tangibile facciano pure, ma la verità è che alla Val d’Elsa servirebbe una cura shock che può prendere soltanto il Governo ed il Parlamento, nonché l’Unione Europea, ed è questo che devono chiedere con forza i Sindaci, la Provincia, la Regione, i sindacati e tutte le associazioni di categoria, a meno che ai politici locali non vada bene fare da meri esattori delle tasse per Roma. Purtroppo anche questi sono in parte i frutti di un ostracismo miope della sinistra che ha impedito all’Italia di innovarsi sotto il profilo istituzionale, affossando con ogni mezzo la realizzazione di una vera riforma federalista, che avrebbe portato un’autonomia legislativa ma soprattutto gestionale delle risorse economiche, che adesso avrebbero potuto essere nella disponibilità totale delle istituzioni locali e regionali e che avrebbero potuto essere utilizzate per sostenere attivamente questo settore, ovvero altri che stanno attraversando momenti di seria difficoltà.»