Lavoro e burocrazia.“Il confronto preventivo con le possibili forze politiche in Parlamento – dicono Cambi e Marchi – è per noi necessario affinché si inizino a gettare le basi per recuperare e per raggiungere una maggiore attenzione al mondo del lavoro. Vanno poste in essere tutte le tutele necessarie al mantenimento dei posti di lavoro; la cooperazione sotto questo punto di vista ha dimostrato da sempre una forte capacità di sacrificio nella propria base sociale, con la rinuncia a utili e gratificazioni in cambio del lavoro per tutti. A questo si dovrà aggiungere un intenso lavoro di coordinamento per raggiungere la necessaria semplificazione burocratica. Le disposizioni normative, infatti, costituiscono oggiAggiungi un appuntamento per oggi un limite rilevante all’operatività delle imprese, oltre a determinare costi insopportabili in un momento in cui non vi sono margini di redditività”.
Cooperazione agricola. “Il 2013 – aggiungono – sarà un anno cruciale per la riforma delle Politiche agricole comuni in ambito europeo. Per questo motivo riteniamo necessario introdurre tra i punti di discussione fondamentali del nostro Paese, quelli legati agli aspetti economici e normativi in questo campo. I risultati della revisione della politica agricola avranno importanti ripercussioni sul nostro cibo, il nostro ambiente e la nostra salute e la sua riforma è l’occasione per un cambio di paradigma verso un’agricoltura meno orientata al mercato e più rispettosa dei territori, delle risorse naturali, di molti agricoltori e dei cittadini”.
Cooperazione sociale. “Con la spending review – continuano i presidenti – è previsto uno specifico aumento dell’aliquota Iva agevolata per le cooperative sociali, che passerà dal 4% al 10%. Questo tipo di cooperative hanno la finalità di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini, obiettivo che può essere raggiunto attraverso la gestione di servizi sociosanitari ed educativi e lo svolgimento di attività miranti all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Proprio grazie a questi scopi meritori le cooperative sociali godono di un regime tributario di favore. Con il 2014 verrà meno l’applicazione dell’aliquota super-ridotta alle prestazioni rese, seppur al di sotto della misura ordinaria. Una condizione che ci preoccupa molto in quanto mette a rischio migliaia di posti di lavoro e le prospettive per un welfare adeguato ai tempi attuali”.
Cooperazione edilizia. “Il dialogo e il confronto con il nuovo Governo – concludono – è quanto mai indispensabile anche per ripensare soluzioni per le cooperazione edilizia, a fronte di una domanda completamente diversa dal passato e in presenza di forti limiti nella concessione del credito a questo settore. Questi confronti sono per noi l’occasione di portare a livello nazionale un’agenda di punti e di temi critici attraverso le azioni e le voci dei rappresentanti territoriali”.
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