L’Enoteca Italiana ha ricevuto la menzione speciale al prestigioso Gran Prix dell’Oiv, l’Organizzazione mondiale della vite e del vino, grazie alla sua “monumentale” opera bibliografica, l’Atlante dei territori del vino italiano. A ritirare il prestigioso riconoscimento, a Parigi, il 21 ottobre, si sono recati l’amministratore unico dell’ente Paolo Benvenuti e il senatore Stefano Boco. presidente del comitato tecnico scientifico del progetto.
“Essere premiati dalla più importante istituzione mondiale del vino – afferma Paolo Bevenuti – significa che l’Enoteca italiana può assolvere egregiamente il compito per cui è nata: far conoscere nel mondo i territori e la produzione del vino italiano, con il loro portato di civiltà e cultura. Il nostro ente è l’unico soggetto pubblico, a partire dal decreto regio del 1933, incaricato di assumere questo ruolo. Sotto la cenere di una crisi gestionale ed economica, c’è ancora il calore vivo di un brand e di una istituzione che deve rappresentare un riferimento per i produttori, il Ministero delle politiche agricole, gli appassionati del vino italiano di qualità a livello internazionale. Abbiamo una società in Cina e tante potenzialità da esprimere, anche negli aspetti commerciali e di turismo enogastronomico. Dobbiamo ripartire da questa consapevolezza, e dall’iniezione di fiducia che ci arriva da Parigi”. Nel corso della cerimonia di premiazione, Paolo Benvenuti ha ringraziato il Ministero delle Politiche agricole che ha finanziato l’opera, oltre ai vari curatori, tra i quali Antonio Calò, Eugenio Pomarici, Diego Tomasi, Luigi Moio, Paolo Storchi.
L’Atlante dei Territori del Vino Italiano, opera prima realizzata da Enoteca Italiana con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e l’Istituto geografico militare, edizioni Pacini editore, fornisce il primo strumento in assoluto di questo genere: agile e comprensibile, ma soprattutto fondamentale per conoscere la realtà vitivinicola italiana utilizzando come criterio guida i più significativi elementi alla base di un terroir e realizzando una originale lettura del territorio vitivinicolo italiano attraverso l’istituzione di macroaree. Il volume, oltre a contenere riferimenti storici, economici e legislativi, mette in evidenza le caratteristiche geografiche, geologiche e pedo-climatiche di un dato luogo che, tutte insieme, contribuiscono all’unicità di un determinato vino in un determinato luogo. L’atlante dei territori è diviso in due volumi racchiusi in un cofanetto robusto ed elegante, organizzato in venti capitoli regionali ed è corredato da centinaia di carte (regionali, prospettiche, delle macro aree), oltre trecento immagini e venti schede pedologiche.
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