Emanucar scrive a sienanews@sienanews.it:
Le Contrade non possono, per alcun motivo (tranne che per assoluta
impossibilità fisica preventivamente accertata, com’è prescritto all’Art. 56)
ritirare il proprio cavallo dal palio, in qualunque fase della celebrazione e
quali che siano gli incidenti che possano verificarsi.
Contravvenendo, le Contrade sono passibili dell’esclusione dai due Palii
successivi, ordinari o straordinari.
UNA SPIEGAZIONE PUBBLICA DEVE ESSERE DATA PERCHE’ E’ STATA VIOLATA UNA REGOLA
FONDAMENTALE NEL PALIO DI SIENA.
I cavalli scossi non sono stati tolti dalla corsa. Il dubbio che sta assalendo la maggior parte dei senesi e che sta tenendo banco dopo il Palio di agosto, è stato risolto dai racconti di chi era in Piazza. Il senso di responsabilità delle persone, in particolar modo dei barbareschi e degli addetti al recupero dei cavalli delle contrade, ha fatto sì che i cavalli scossi siano stati recuperati in una maniera talmente rapida e veloce subito dopo lo scoppio del mortaretto che è sembrato che i cavalli scossi non abbiano partecipato a parte del Palio.
I cavalli scossi si sono rialzati e hanno tutti ripreso la loro corsa, in evidente ritardo rispetto ai battistrada. La sera della corsa, già alcune foto dei cavalli che correvano abbondantemente nelle retro- vie erano state mostrate dimostrando che i cavalli scossi non erano stati tolti dalla corsa.
Al momento dello scoppio del mortaretto, i tre cavalli di Pantera, Onda e Giraffa, correvano in gruppo appena dopo la Fonte, quello dell’Istrice era nella spianata del Comune e Moedi si era fermato. Il recupero dei tre cavalli scossi è quindi avvenuto in un punto di osservazione che, specialmente alla fine del Palio, è considerato da pochissimi, ovvero la curva di San Martino.
Una volta tagliato il bandiero dal Valdimontone gli scossi sono stati fermati e riportati nelle rispettive contrade.