La stella della città di Siena ha brillato nel convegno che si è svolto sabato a Ravenna. Tema della giornata è stata la candidatura per diventare la capitale europea della cultura nell’anno 2019. Le aspiranti del Belpaese si sono moltiplicate a dismisura: adesso si contano diciotto città che da Venezia e Torino fino a Palermo e Siracusa ambiscono a raggiungere l’ambito riconoscimento. Solo undici di queste erano però presenti all’appuntamento ravennate, e tra queste c’era Siena: c’erano anche Amalfi, Bergamo, Brindisi, Lecce, Mantova, Matera, Perugia-Assisi, Urbino e Venezia oltre ovviamente alla ospitante Ravenna. Non si sono presentate invece Torino, L’Aquila, Bari, Catanzaro, Siracusa, Palermo e Carbonia. In autunno ci sarà la prima tappa importante di questa corsa: le città dovranno infatti formalizzare e ufficializzare la propria candidatura, presentando un primo dossier sulle ambizioni ed i programmi di ciascuna località. Dopo circa sei mesi una Commissione che avrà al suo interno sei componenti nominati dal governo italiano e sette nominati invece dall’Unione Europa effettuerà una prima scrematura. Ricordiamo che la candidatura senese, sostenuta sin dall’inizio da SienaNews e dal Corriere di Siena, si appoggia anche sul sito internet www.siena2019.eu .
A Ravenna a rappresentare la città di Siena c’erano l’assessore alla cultura Lucia Cresti ed il direttore di candidatura Pierluigi Sacco. Non tutte le città si sono presentate con un rappresentante istituzionale insieme ad un tecnico che sta lavorando a questo progetto: segno, insomma, della serietà che sta caratterizzando la candidatura senese. Questo fatto non sarà certamente passato inosservato: non a caso i rappresentanti di Ravenna hanno ammesso di temere le candidature di Siena e Venezia, le città considerate in questo momento più forti e meglio preparate. “La giornata – ci ha detto l’assessore comunale Cresti – si è svolta in un clima di grande cordialità”. Proprio ciò che è sempre stato detto: anche solo partecipare a sfide come questa può portare ad un arricchimento della città.
Assessore Cresti, è stata una giornata interessante?
“Sì, molto interessante. Al mattino ci sono stati interventi di chi ha vissuto sulla propria pelle cosa significhi essere capitale europea della cultura: c’era Neil Peterson, consulente di ‘Liverpool 2008’ e Antonio Gnoli, giornalista di Repubblica. Poi si è svolta la tavola rotonda con i rappresentanti delle città candidate. Ciascuno di noi ha risposto a domande sul perché partecipiamo a questa sfida e quali sono le particolarità e le tipicità di ciascuna città. Doveva esserci anche il ministro dei Beni culturali Ornaghi che però alla fine non ha potuto essere presente: ha scritto comunque una lettera nella quale ha ricordato l’importanza che avrà per l’Italia questo appuntamento nel 2019”.
Lei cosa ha ricordato di Siena?
“Beh, ho ricordato il nostro patrimonio meraviglioso, le nostre ricchezze e tradizioni ma anche la nostra voglia di guardare al futuro avendo pure una nuova visione della città. Le dico una cosa: già partecipare a questa sfida permette di conoscere nuove realtà e crescere. In autunno organizzeremo un grande convegno nel quale ufficializzeremo la nostra candidatura. Inviteremo le altre città candidate e anche rappresentanti di più regioni europee come il Nord-Pas de Calais con le quali potremo sviluppare progetti interessanti in comune”.
Gennaro Groppa
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