“Il confronto fra la Regione e Poste Italiane che ha portato a definire la riorganizzazione degli uffici postali ha escluso un coinvolgimento diretto dei Comuni interessati e della Provincia di Siena e il risultato raggiunto ci soddisfa solo parzialmente. Rimangono ancora forti incertezze sui termini e sulla durata dell’accordo, che continua a penalizzare alcuni territori, privati di un servizio essenziale da scelte basate su criteri a noi sconosciuti. Chiediamo maggiore chiarezza e più concertazione. Mercoledì 12 dicembre alle ore 10 organizzeremo una manifestazione in Piazza Matteotti, a Siena,davanti alla sede centrale provinciale di Poste Italiane, a cui invitiamo a partecipare tutti i sindaci della provincia e tutti coloro che vorranno unirsi per far sentire la voce coesa del nostro territorio a tutela dei cittadini”. Con queste parole Marco Macchietti, assessore provinciale alla pianificazione territoriale e Michele Boscagli, sindaco di San Giovanni d’Asso e coordinatore dei sindaci impegnati nella difesa degli uffici postali periferici intervengono per commentare l’annuncio della Regione Toscana di aver evitato la chiusura di numerosi uffici postali al termine di un percorso di confronto con Poste Italiane.
“La Regione – continuano Macchietti e Boscagli – è stata sensibilizzata sul tema dalla Provincia e dai Comuni interessati, che, poi, sono stati esclusi da ogni ulteriore coinvolgimento. Le istituzioni locali non sono state coinvolte neppure dalle organizzazioni sindacali di categoria che hanno sottoscritto l’accordo. In un primo incontro, la Regione e Poste Italiane aveva ipotizzato una sospensione della riorganizzazione fino a giugno 2013. Oggi abbiamo appreso di una nuova decisione che salva gran parte degli uffici, ma continua a penalizzare altri territori. Un risultato che ci tranquillizza relativamente, perché non è chiara la durata dell’accordo raggiunto e il rischio della chiusura potrebbe paventarsi nuovamente nei prossimi mesi. Inoltre, non comprendiamo i criteri adottati per la riorganizzazione, che continuano a danneggiare territori e comunità, anche abbastanza popolose, che vivono in zone periferiche”.
“Ci riserviamo inoltre – concludono Macchietti e Boscagli – di valutare il progetto ‘Ecco Fatto’, un servizio sostitutivo gestito in accordo fra la Regione e i Comuni di cui ancora non conosciamo i dettagli e che dovrebbe prevedere, secondo quanto letto sulla stampa, il coinvolgimento del mondo del volontariato e del servizio civile per ridurre i disagi nelle zone periferiche private degli uffici postali”.