“La Regione – continuano Macchietti e Boscagli – è stata sensibilizzata sul tema dalla Provincia e dai Comuni interessati, che, poi, sono stati esclusi da ogni ulteriore coinvolgimento. Le istituzioni locali non sono state coinvolte neppure dalle organizzazioni sindacali di categoria che hanno sottoscritto l’accordo. In un primo incontro, la Regione e Poste Italiane aveva ipotizzato una sospensione della riorganizzazione fino a giugno 2013. Oggi abbiamo appreso di una nuova decisione che salva gran parte degli uffici, ma continua a penalizzare altri territori. Un risultato che ci tranquillizza relativamente, perché non è chiara la durata dell’accordo raggiunto e il rischio della chiusura potrebbe paventarsi nuovamente nei prossimi mesi. Inoltre, non comprendiamo i criteri adottati per la riorganizzazione, che continuano a danneggiare territori e comunità, anche abbastanza popolose, che vivono in zone periferiche”.
“Ci riserviamo inoltre – concludono Macchietti e Boscagli – di valutare il progetto ‘Ecco Fatto’, un servizio sostitutivo gestito in accordo fra la Regione e i Comuni di cui ancora non conosciamo i dettagli e che dovrebbe prevedere, secondo quanto letto sulla stampa, il coinvolgimento del mondo del volontariato e del servizio civile per ridurre i disagi nelle zone periferiche private degli uffici postali”.
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