A Chiusi c’è stata una mobilitazione generale per far fronte all’emergenza neve. Ieri l’unico problema rimasto era relativo all’assenza di elettricità per 576 utenze, concentrate a Macciano e Montevenere, dopo che per molte ore anche parte dello Scalo aveva patito il black out. Il Comune di Chiusi è intervenuto con gruppi elettrogeni, ed è stato portato il cibo nelle case. Per anziani e bambini è stato prospettata l’accoglienza all’ospedale di Nottola, con un pasto caldo, o di utilizzare strutture riscaldate e messe a disposizione dal Comune. “Uno stato di grande difficoltà – annuncia il sindaco – che ci ha già impegnato per 48 ore. Sono in continuo contatto con il Presidente della Provincia, la Prefettura, la Giunta regionale per tentare di risolvere la situazione. Abbiamo fatto fronte comune nei confronti dell’Enel, che finora si è non è riuscita a risolvere l’emergenza. Sono arrivate squadre di specialisti Enel anche dal nord Italia, per tentare di trovare una soluzione. Nel primo pomeriggio di ieri ancora centinaia di utenze risultavano staccate, ma si è manifestato l’impegno dell’Enel di risolvere la situazione entro fine serata”. Il sindaco Stefano Scaramelli ha trascorso notti insonni, e ogni due ore ha aggiornato Facebook su cosa stava avvenendo. Inoltre, ha coordinato l’attività dei volontari della Protezione civile, della Pubblica assistenza, potendo contare sui mezzi di alcune aziende private e tutta la forza lavoro degli operai e degli impegnato comunali, sul lavoro del soccorso alpino e del 118. “Ringrazio – aggiunge Scaramelli – coloro che hanno lavorato assiduamente per risolvere i problemi legati alla neve e al ghiaccio Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che si sono attivati spontaneamente”. Molto apprezzato il lavoro fatto per liberare le strade, nonostante i 50 centimetri di neve: fin dalla prima mattinata quelle principali erano transitabili, e in serata sono state liberate anche le strade di campagna.