Avendo letto le dichiarazioni che sono state rilasciate dagli esponenti del nuovo partito Fratelli d’Italia (Francesco Michelotti e Massimo Mori), cercherò di rispondere, spero con uno stile diverso, anche se devo dire che lo faccio con poca voglia visto che, a prescindere dalle dichiarazioni, con Michelotti anche due giorni fa abbiamo fatto una lunga riunione molto cordiale e collaborativa, cosa che rende poco comprensibile politicamente la cornice in cui intende muoversi questo gruppo dirigente.
La prima cosa che noto è che si parla di inciuci, appiattimenti. Ora, se i fatti che sono evidenti, non fossero noti, quanto detto potrebbe anche far pensare a delle cose realmente accadute. Ma i fatti sono lì a dare dimostrazione che si stanno dicendo cose solo strumentalmente, forse sperando che qualche cittadino distratto possa dare credito a certe affermazioni.
Quando parlo di fatti mi riferisco all’evidenza delle posizioni assunte dal PdL in comune, alla fermezza dimostrata contro le elezioni comunali anticipate, al fatto che siano stati rifiutati negli ultimi anni tutti i possibili ruoli che, anche solo per correttezza istituzionale, il primo partito di opposizione avrebbe potuto legittimamente rivendicare con forza, al passo indietro fatto dal partito per favorire aggregazioni civiche trasversali alternative alla maggioranza uscente, vista la situazione drammatica di Siena che di tutto ha bisogno fuorchè di contrapposizioni.
Mi fermo qui. Anzi no. Voglio aggiungere che non condivido che si dichiari, come loro hanno fatto (per fortuna erano in due), di appoggiare uno la candidatura di Tucci e uno di Neri.
La richiamata da Michelotti libertà di voto, per i partiti non vale per le scelte politiche di alleanze elettorali o candidature a sindaco. Questa si chiama in altro modo.
Non ho poi letto nei giornali se Tucci, Cavini eccetera hanno aderito a Fratelli d’Italia, visto il loro legame di amicizia con l’onorevole Meloni. Perché se così fosse, allora tutto troverebbe una spiegazione che magari si cerca di non far emergere. Ma non sarà sicuramente così visto che negli elenchi pubblicati degli aderenti al nuovo partito, piuttosto sparuti per rappresentare un 40% del Pdl (pur comprensivo degli studenti fuori sede), non figurano i loro nomi.
Ultima cosa. Ma chi appoggia la candidatura di Tucci lo sa che sta facendo un percorso insieme a quanti hanno suggerito ed ottenuto dal Pd spazi nel Cda della maggiore istituzione senese?
Claudio Marignani – Coordinatore provinciale Pdl Siena
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