Arci e Giovani Democratici di Siena uniscono le forze contro la legge Fini-Giovanardi, in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla sua costituzionalità, fissato per martedì 11 febbraio. In contemporanea con il secondo appuntamento, martedì 11 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 12, in Piazza di Madonna delle Nevi, a Siena, Arci e Giovani Democratici allestiranno un gazebo per informare i cittadini sulla legge entrata in vigore nel 2006 per disciplinare il consumo di stupefacenti e sulle conseguenze che ha provocato in termini di sovraffollamento delle carceri, aumento dei costi per la macchina giudiziaria e crescita dei profitti delle narcomafie.
“La legge Fini – Giovanardi – affermano Serenella Pallecchi e Sergio Kuzmanovic, rispettivamente, presidente dell’Arci provinciale di Siena e segretario dei Giovani Democratici di Siena – ha portato in otto anni a decine di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne e a una crescita assurda e paradossale dei profitti delle narcomafie, con tante vittime e persecuzioni che reclamano verità. Questa legge, insieme alla Bossi-Fini sull’immigrazione, ha reso la condizione delle carceri in Italia una vera e propria emergenza, un caso nazionale che ci pone fuori dagli standard europei e che è paradossale di fronte all’impunità riservata dal nostro sistema giudiziario ad autori di reati di ben altra natura, i cui effetti danneggiano la salute dell’intera società”.
“Fin dalla sua entrata in vigore – continuano Pallecchi e Kuzmanovic – numerosi tribunali, tra cui la Corte di Cassazione, hanno sospeso i processi per dubbi sulla costituzionalità e molte contestazioni sono state sollevate sia sull’iter della legge – che invece di essere discussa in Parlamento è stata approvata tramite un decreto che riguardava un altro argomento, le Olimpiadi invernali di Torino 2006, senza che ci fosse motivo d’urgenza – che sull’equiparazione delle sanzioni per droghe pesanti e leggere, violando, peraltro, la normativa europea. Su tutto questo, finalmente, l’11 febbraio si esprimerà la Corte Costituzionale, un’occasione che potrebbe aprire scenari completamente nuovi e che coglieremo per informare i cittadini sui veri contenuti di questa legge cercando di coinvolgere anche altri territori oltre a Siena”.