Piazza del Campo
La lucida analisi del professor Barzanti apparsa sulla stampa circa le “mosce” primarie indette dal centrosinistra per individuare il candidato a sindaco di Siena, descrive bene l’azione del PD senese.
Una situazione che delinea più le fazioni e frizioni interne a una classe dirigente oramai vecchia tesa a logiche personali anziché al bene comune.
L’intervento del professore trasuda di delusione; una sorta di presa di distanza dal PD -suo partito di riferimento- e dal suo candidato a sindaco preferito -che ha vinto le primarie a mani basse- perché si è arrivati alle primarie discutendo di regole e non di un “serio confronto sui temi”.
La delusione sta tutta nella domanda che il professore pone sul perché si è sprecata “un’occasione preziosa per immettere vitalità e chiarezza in un panorama tanto confuso?”
E’ proprio in questo momento di panorama confuso e difficile che Siena e i senesi hanno bisogno di una classe dirigente in grado di affrontare e rispondere alla drammatica crisi economica che sta mordendo la città.
In tale contesto di estrema difficoltà , Siena deve essere presa per mano da una classe dirigente in sintonia e capace di governare la polis per risolvere nella massima serietà e serenità la situazione di crisi economico-politico e soprattutto sociale, unitamente alla propria comunità.
Invece a Siena il PD e i suoi partitini satelliti hanno mostrato tutta l’inadeguatezza del loro agire.
Il professore lo rivela bene, dicendo che “il sindaco sconfitto avesse, sì, impugnato con energia la bandiera del rinnovamento, ma chiamando a raccolta anche energie e personalità estranee al «piccolo mondo antico» anziché rimettersi al lavoro cucendo una nuova pericolante alleanza”.
Fa specie constatare il grido di dolore del professor Barzanti e la sua presa di distanza da una classe dirigente che ha ridotto ai minimi termini Siena e le sue maggiori Istituzioni, che ha portato all’indebitamento la Fondazione MPS e a non detenere più la quota maggioritaria della propria Banca conferitaria. Questa classe dirigente ha consentito alla Fondazione di delegare le sorti della Banca nelle mani di persone estranee a Siena e alla sua senesità. Una classe dirigente che ci presenta un Ateneo in affanno e un Ospedale alle dirette dipendenze dei loro compagni di partito fiorentini.
Ci aspettiamo quindi che altre personalità del calibro del professor Barzanti dichiarino a gran voce la propria delusione e dirottino le loro attenzioni verso un’alternanza di governo che viene dall’amore per Siena e per il futuro dei senesi.
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