Finanza locale nel caos. Il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, non
nuovo ad allarmi sulla gestione dei conti dei Comuni (che si sono poi
purtroppo rivelati fondati), squarcia il velo sulla situazione attuale.
“Non siamo in condizione di approvare i bilanci di previsione 2013, ci
dibattiamo tra le norme contenute dalle manovre del Governo Monti, gli
annunci del Governo Letta e le indicazioni – spesso discordanti e
contraddittorie – che giungono dalle direzioni dei palazzi romani:
navighiamo a vista e così non si può amministrare!”.
Rossi fornisce poi alcuni dettagli. “Proveniamo da un anno, il 2012, in
cui il groviglio di norme ci ha costretto ad autentici equilibrismi.
Basti pensare che ai Comuni era stata concessa la facoltà di approvare i
bilanci di previsione entro ottobre (ovvero a due mesi dalla chiusura
dell’esercizio) mentre a settembre scadeva il termine per approvare gli
equilibri di questi stessi bilanci: non c’è bisogno di essere ragionieri
per comprendere l’incongruità di una norma simile”.
“Senza negarci le difficoltà che attraversa la Pubblica Amministrazione,
speravamo in un panorama 2013 all’insegna almeno della chiarezza,
necessaria per affrontare la situazione di crisi. E invece – spiega il
Sindaco di Montepulciano – non solo ad oggi non sono ancora definiti i
saldi derivanti dal gettito dell’IMU ma ci è giunto l’avviso che una
parte delle cifre già comunicate e sulle quali facevamo affidamento per
il bilancio di previsione 2013 non ci sarà corrisposta il che si traduce
in un ulteriore taglio occulto”.
“Si conferma così il sospetto che l’IMU sia stata non una tassa
comunale, che ha creato anche tensioni con la cittadinanza, ma piuttosto
una tassa statale “travestita” della quale, ai Comuni, sono toccati solo
i compiti più ingrati”.
“Confrontandoci con i problemi pratici di tutti i giorni – afferma Rossi
– siamo pienamente consapevoli della necessità di ridurre le spese della
Pubblica Amministrazione allo scopo di recuperare risorse per la
collettività; ma questo peso, finora, è gravato solo sugli Enti Locali
mentre a livello centrale nessuno è intervenuto sugli sprechi”.
“Altra situazione fortemente critica – prosegue il Sindaco – è quella
dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti agli Enti Locali con
un tasso di interesse superiore al 4% (mentre il costo del danaro è
sceso allo 0,5%). Vista la situazione di difficoltà in cui si dibattono
tanti Comuni (e di riflesso la finanza pubblica), lo Stato potrebbe
intervenire o abbassando la percentuale di interessi o addirittura
stabilendo una moratoria, una sospensione del versamento delle rate che
potrebbe garantire le risorse per mantenere i servizi ai cittadini,
diminuendo la pressione fiscale”.
“In questo modo lo Stato in un certo senso restituirebbe il “favore” a
cui ha costretto il sistema delle Autonomie locali introducendo la
cosiddetta Tesoreria unica: con le risorse dei Comuni, che si sono
accumulate in virtù di un Patto di stabilità rigido, il sistema centrale
si è garantito liquidità riducendo il ricorso al debito pubblico ovvero
emettendo meno Titoli di stato per poter pagare stipendi e pensioni. E
allo stesso tempo i Comuni non hanno più potuto investire sul
territorio. Oggi Montepulciano, che con la Tesoreria Unica perde circa
100.000 Euro di interessi all’anno, ha in cassa poco meno di 7 milioni,
assolutamente infruttiferi, che non può spendere a causa del Patto di
stabilità e nel frattempo è gravato da rate di mutui a tasso elevato”.
“Allora – conclude Rossi – prima che il sistema vada in tilt e si
blocchi, negando soprattutto ai cittadini servizi essenziali che
risolvono esigenze quotidiane, rivolgo un appello ai governanti affinché
la politica si riappropri del suo ruolo centrale, che torni a compiere
le scelte che le spettano e che incidono sulla vita di tutti noi.
Altrimenti la burocrazia, sempre più presente, continuerà a scaricare il
peso della crisi solo sulle spalle ormai deboli degli Enti Locali”.
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