Il Comune di Montepulciano in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha celebrato il 29 giugno, 69° anniversario della Liberazione di Montepulciano avvenuta nel 1944. La manifestazione, favorita da una bella giornata di sole, ha raccolto tanti partecipanti inattesi: alcuni dei numerosi gruppi di turisti che fin dalla prima mattina hanno invaso la città , sia italiani sia stranieri, si sono infatti accodati al corteo o hanno seguito le fasi salienti della cerimonia che, come sempre, ha avuto momenti commoventi. Hanno aderito all’invito dell’Amministrazione Comunale e della locale sezione Partigiani, gli esponenti di alcune forze politiche, consiglieri comunali, i rappresentanti di associazioni combattentistiche e del volontariato e tanti semplici cittadini, dalle famiglie con bambini anche piccoli fino agli anziani. Presente pressoché al completo la Giunta Comunale, fondamentale l’apporto delle forze dell’ordine, Polizia Municipale e Carabinieri in primis, e come sempre decisiva la presenza della Banda dell’Istituto di Musica, diretta da Giacomo Valentini, che ha creato l’atmosfera della celebrazione, cadenzandone i passaggi più
importanti. Immancabile la profonda emozione quando la tromba solita della banda ha eseguito il silenzio d’ordinanza al Borgo Buio, sotto la targa che ricorda l’impiccagione del giovane partigiano siciliano Giuseppe Marino, ucciso dai tedeschi il 23 giugno 1943 ed esposto come terrificante monito alla popolazione dopo tre giorni di torture. Al Giardino di Poggiofanti il Sindaco Andrea Rossi ha sottolineato il valore di questa giornata ed ha ricordato le iniziative che ormai da anni, nella ricorrenza del 29 giugno, riportano alla memoria episodi della Resistenza e della Liberazione in cui persero la vita abitanti di Montepulciano. Rossi ha ricordato che nel 2005 la manifestazione fu organizzata con il comune confinante di Castiglione del Lago, che fu liberato nella stessa giornata del ’44, nel 2006 furono ricordati i partigiani Bernardini e Montiani, uccisi ad Ascianello dai nazifascisti, nel 2011, al Podere San Carlo di Pianoia, fu apposta una lapide commemorativa del partigiano Lanciotto Biagi e lo scorso anno fu reso omaggio ad Abbadia di Montepulciano al cippo in onore dei caduti Angelo Montiani e Aldo Pascucci. E’ toccato al Dottor Giuseppe Momicchioli, noto professionista e appassionato culture di storia locale, tracciare il ricordo di Elio Bernabei, il personaggio al centro della rievocazione di quest’anno. Nato a Montepulciano il 29 ottobre 1907, ingegnere, dirigente a Roma delle Ferrovie dello Stato, era stato sotto il fascismo un militante del Partito d’Azione. Durante l’occupazione nazista della Capitale fu attivo nella Resistenza e divenne comandante della Prima Zona, organizzando azioni di sabotaggio, squadre armate e diffusione di stampa clandestina. Catturato – in seguito ad una delazione – dalla famigerata banda Koch, fu rinchiuso nella “Villa Triste” di via Romagna dove fu a lungo torturato. I fascisti lo rinchiusero poi nel carcere di Regina Coeli, dove i tedeschi lo prelevarono quando decisero di portare a compimento la strage delle Fosse Ardeatine. Lì Bernabei fu trucidato, il 24 marzo 1944, insieme con altri 334 ostaggi. Momicchioli ha detto, tra l’altro, che Bernabei a Montepulciano non ha lasciato parenti ma ha esortato tutti a sentirsi idealmente parenti del martire. Ultimo atto della giornata è stata la scopertura della targa, apposta all’inizio della via che porta il suo nome, che ricorda appunto Bernabei; a levare
il drappo tricolore sono stati il Sindaco, Momicchioli e Marino Mazzini, Presidente della Sezione dell’ANPI.