Per tre giorni, Monteriggioni è stata la capitale ideale della cultura del camminare e del viaggiare lento. Provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero, come nel caso della guida marocchina Said Zarrouk, associazioni di volontari, artisti, scrittori, pellegrini e camminatori, hanno dato vita ad un grande cartellone di eventi ed incontri per promuovere la cultura del viaggio e del turismo sostenibile, nell’ambito del primo Festival della Viandanza, sostenuto da Regione Toscana (attraverso Toscana Promozione) e Comune di Monteriggioni ed organizzato da Itineraria, ed in particolare da Luca Gianotti, Luigi Nacci e Alberto Conte.
Il Castello di Monteriggioni ed i dintorni si sono animati di persone attente ad argomenti che la crisi economica e di valori del mondo occidentale induce a guardare con attenzione. Rallentare il ritmo della vita frenetica, riflettere sulle contraddizioni della crescita economica e consumistica, riscoprire il viaggio piuttosto che la vacanza, rilanciare nuove forme di mobilità, praticare nuove forme di conoscenza del territorio e di accoglienza degli altri. Al centro di questo fervore culturale non poteva esservi che la Via Francigena, il principale itinerario di viandanza italiano, l’unico riconosciuto come grande itinerario culturale europeo.
“Organizzando il Festival – ha detto il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini – non abbiamo inventato nuovi bisogni, bensì risposto a domande già presenti, con cui le istituzioni devono confrontarsi, per non essere tagliati fuori dalla direzione che il mondo prenderà e saranno soprattutto le nuove generazioni a farlo. Prestare il proprio luogo-simbolo per ospitare il primo Festival nazionale della Viandanza non è stato tanto un’operazione di marketing quanto di condivisione di un modello culturale, che vogliamo trasferire nell’attività e nella programmazione amministrativa del Comune di Monteriggioni. Non a caso durante questi tre giorni è stata inaugurata la nuova pista ciclabile”.
Durante i tre giorni sono stati molti gli eventi: camminate per tutti i gusti e tutti i piedi, da quelle meditative, da fare all’alba, a quelle per i bambini e le famiglie, guidati da un asinaro, da attori, musicisti, e poi le camminate terapeutiche, dedicate a chi ha paura di partire o ha paura di tornare, o ancora le camminate civili e della memoria. Anche i commercianti e le strutture ricettive hanno risposto con collaborazione, offrendo menù del pellegrino a prezzi contenuti ed ospitando i tanti visitatori. Gli eventi clou sono certamente stati gli incontri con due mostri sacri della cultura del viaggio. Erri De Luca ha parlato dell’incomprimibilità della libertà degli uomini che si muovono a piedi, che nessun Governo potrà mai impedire o limitare. Paolo Rumiz ha parlato, accompagnato dalla musica, davanti ad una folla di oltre 500 persone, silenziose ed attente, del suo viaggio insieme ad Altan verso Istanbul, attraverso i Balcani. “Non vi mettete in viaggio se non siete disponibili a meravigliarvi come bambini – ha detto Rumiz, concludendo che “la lentezza accorcia le distanze. La velocità, invece, è una galera che allunga le distanze all’infinito”. I saluti finali li hanno portati Cristina Scaletti, assessore regionale a turismo e cultura, e Massimo Tedeschi, presidente dell’associazione Europea delle Vie Francigene. In particolare l’assessore Scaletti ha confermato l’impegno della Regione a mettere in sicurezza entro la primavera 2014, per camminatori e ciclisti, tutti i 400 km toscani della Via Francigena.