Arriva in redazione una mail firmata semplicemente “Un gruppo di cittadini”. L’argomento trattato è la prossima apertura della moschea a Colle val d’Elsa. “L’annuncio della prossima apertura della moschea di Colle Val d’Elsa ci induce a fare diverse considerazioni. L’edificio della moschea è stato realizzato in modo irregolare. Una costruzione, quella della moschea, che pone interrogativi e inquietudini, che non è possibile passare sotto silenzio. La Lista Civica ha chiesto, a buona ragione, che il progetto debba essere fermato, ma non è stata ascoltata, ed è stata annunciata la prossima apertura della moschea; però non sembra affatto il caso, dati i precedenti penali, che la sua inaugurazione venga celebrata in pompa magna e con il beneplacito delle autorità civili. Nel mondo islamico, a causa della compenetrazione tra il potere civile e quello religioso, al punto che le norme religiose sovrastano quelle civili, in moschea non si va solo per pregare. Il discorso del venerdì può essere sociale, educativo o politico, ma può anche andare in contrasto con la politica del Paese. Negli Stati arabi l’emiro manda suoi emissari per controllare il discorso del venerdì; però i cristiani non possono assolutamente manifestare la loro fede pubblicamente, nessuna processione consentita come nessun gesto di carità, per Natale è proibito far festa e costruire il presepio, e se i cristiani vengono scoperti ci sono gli arresti. Chi ha dato il permesso di costruire una moschea a Colle Val d’Elsa deve controllare che gli accordi presi vengano rispettati e inviare, per il discorso del venerdì, ‘emissari’ non musulmani ma in grado di capire l’arabo. Noi non siamo contrari che la gente straniera si incontri e abbia luoghi di culto dove pregare, ma siamo contrari che il luogo di culto diventi occasione di aggregazione aggressiva, di odio e di fondamentalismo”.