E’ cominciata con un’eccezione di nullità, presentata dalla difesa di Gianluca Baldassarri, l’ex capo area finanza di Mps, l’udienza del processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria. L’avvocato Filippo Dinacci, dopo la sentenza della Cassazione depositata due giorni fa che ha annullato l’interrogatorio di garanzia di Gianluca Baldassarri del 16 febbraio 2013, e quindi l’arresto, ha chiesto la nullità del processo. Al legale ha replicato l’accusa confermando la validità degli atti e i giudici, dopo una breve camera di consiglio, si sono riservati procedendo però con gli interrogatori già fissati per oggi. Tra l’altro, qualora venisse accolta l’eccezione di nullità che riguarda il rito abbreviato, questa interesserebbe solo Baldassarri e non gli altri due imputati, l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari e l’ex dg Antonio Vigni. Subito dopo il collegio giudicante, presieduto dal Leonardo Grassi, ha chiamato Giuseppina Onofri, funzionaria della Consob, ultimo teste dell’accusa. Onofri ha ricostruito tutti gli atti relativi ai rapporti tra il Monte e i giapponesi di Nomura, in particolare quelli relativi al mandate agreement, il contratto stipulato da Mps e Nomura per la ristrutturazione di Alexandria, che secondo l’accusa sarebbe stato occultato dagli imputati. In aula, oltre a Baldassarri, che oggi sarà sentito, c’è anche Vigni. Assente invece ancora Mussari, che insieme all’ex dg dovrebbe essere ascoltato nella prossima udienza già fissata per il 29 gennaio.
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