“Siamo partiti di rincorsa, con tanti colonnini di distanza, ma in pochi giorni siamo riusciti a raccogliere intorno a un nuovo progetto entusiasmo, energie e tante facce nuove. Ce la metterò tutta ripagare, con i fatti, la vostra fiducia”. E’ iniziato così l’intervento di Alessandro Mugnaioli che ieri, giovedì 11 aprile, ha presentato alla città la candidatura a sindaco, in vista delle primarie del 20 aprile.
Dalla crisi si esce insieme “Da questa fase – ha sottolineato Mugnaioli – ne usciremo ritrovando l’orgoglio di essere una comunità. Siena non ha bisogno di cambiare, ha bisogno di essere riscoperta, valorizzata, investita di speranza e di entusiasmo. A cambiare deve essere semmai una mentalità vecchia, fatta di chiusura e di autosufficienza. Siena deve tornare ad essere assetata di futuro e non piegata sul passato. E’ innegabile che ci siano sono stati errori e responsabilità che non possono essere dimenticate e che andranno individuate, ma non possiamo farci ‘rubare’ il futuro, lasciando il campo libero a chi vuole inchiodare una città e intere generazioni a ciò che è stato”.
La piazza della proposta.“Non aspiro – ha aggiunto Mugnaioli – a fare l’amministratore di professione, né credo negli uomini soli al comando. Credo invece che prima debba esserci un progetto e poi le persone che lo portano avanti. Il progetto si scrive insieme, si corregge in corsa e si fa vivere, tutti i giorni, anche quando si è stati eletti, con la forza dell’ascolto e della condivisione delle idee. La piazza della proposta, è aperta a tutti ed è di tutti. Non esiste un noi e un voi, chi vuole può partecipare, può e deve farlo in libertà”.
Turismo, cultura e Siena Capitale. “Le grandi emergenze – ha detto Mugnaioli – sono quella del lavoro, delle imprese e del sociale. Dobbiamo far ripartire l’economia per tenere insieme competitività e solidarietà, attraverso provvedimenti urgenti e strategie di lungo periodo sulle quali costruire un nuovo modello di sviluppo e attrarre risorse esterne: dall’Ict alle life sciences, dalla green economy fino alla cultura e al turismo, prima industria della città. Il turismo ha bisogno di un piano strategico per la promozione e l’attrattività, da elaborare subito con la Provincia, i Comuni del territorio e gli operatori. Sul fronte della cultura gli investimenti devono ripartire dal Santa Maria della Scala e da quel patrimonio, materiale e immateriale, che può trasformarsi anche in vista della sfida di Siena capitale europea della cultura nel 2019, in uno strumento di crescita sociale ed economica per la nostra città. Siamo ancora in corsa e ce la possiamo fare”.
Le azioni urgenti. “Altri provvedimenti – ha detto Mugnaioli – da mettere subito in atto sono: la semplificazione delle pratiche e dei tempi amministrativi, al servizio dei cittadini e delle imprese; nuovo piano del traffico e della sosta con parcheggi scambiatori e incentivi per l’uso dei mezzi pubblici; la valorizzazione della ‘mobilità dolce’; la revisione della Ztl e delle Aru insieme ai cittadini e la realizzazione di un nuovo sistema delle merci nel centro storico. Il centro storico dovrà essere ripopolato, attraverso un progetto di recupero di alcuni grandi contenitori da destinare a famiglie, anziani e giovani coppie. Penso al Carcere di Santo Spirito alle Caserme Bandini e Santa Chiara”.
Consumo zero di territorio e piano di interventi di riqualificazione energetica e di manutenzione. “Per quanto riguarda l’urbanistica – ha continuato Mugnioli – un concetto chiaro ‘Sì al recupero degli spazi e No al consumo di nuovo territorio’. Per far ripartire il settore dell’edilizia, oggi in grave sofferenza, sarà fondamentale rivedere il regolamento urbanistico rendendo possibili e più semplici gli interventi di riqualificazione energetica e quelli di manutenzione, motivati da esigenze di carattere familiare”.
Banca Mps “Il ritorno alla redditività della Banca ha detto Mugnaioli – è un imperativo per mantenere l’indipendenza di Mps e quindi la sede e la direzione generale a Siena, per tutelare i posti di lavoro e l’indotto. Non dobbiamo arrenderci alla prospettiva della nazionalizzazione, tanto auspicata da sciacalli come Beppe Grillo e tanto scongiurata da tutte le autorità per le gravi implicazioni che scaricherebbe su tutto il sistema creditizio. Ce la possiamo fare, perché c’è un nuovo management che ha professionalità adeguate e credibilità sul mercato, ma soprattutto perché la Banca può contare sull’attaccamento dei dipendenti che hanno fatto e stanno facendo sacrifici enormi. Dobbiamo costruire il progetto della banca del futuro, definendone dimensioni e vocazioni, per lavorare a quel polo della monetica che possa conquistare nuovi mercati e salvaguardare l’occupazione. A questo proposito voglio esprimere le mie riserve sulla scelta che mette mille dipendenti fuori dall’azienda e sui criteri con i quali sono stati individuati, che non sono privi di contraddizioni. Il Comune dovrà svolgerà un ruolo forte di indirizzo e di tutela per salvaguardare il legame della banca con la città e le ricaduta sull’economia locale”.
Fondazione Mps. “Credo sia necessario che la Fondazione avvii subito l’azione di responsabilità nei confronti della precedente gestione verificando con attenzione anche quelle degli organi collegiali. Faremo altrettanto anche rispetto agli organi della Fondazione, laddove dovesse emergere il dolo su scelte, che hanno prodotto gravi perdite patrimoniali. Il Comune sarà il soggetto fondamentale, assieme alla Provincia, per costruire una nuova Fondazione che abbia un patrimonio risanato e diversificato, che amministri la sua partecipazione nella banca con competenza ed in un’ottica di redditività più che di controllo. Le nomine dovranno esprimere le più alte professionalità e competenze, e scaturire da un processo trasparente con la pubblicazione sul sito del Comune di tutti i curricula presentati”.
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