Neri: ‘Al ballottaggio non c’è spazio per le esitazioni’

Eugenio Neri

“In un ballottaggio come quello che si appresta a vivere Siena il 9 e 10 giugno, non c’è posto per le esitazioni”. Eugenio Neri illustra così la sua posizione in vista del secondo turno elettorale. “L’astensione, la mancata presa di posizione in un momento topico per le sorti della città assomiglia molto alla politica dell’appeasement, l’accomodamento messo in atto dal primo ministro inglese Chamberlain che spianò di fatto la strada all’aggressività di Hitler in Europa. Non ci può essere esitazione di fronte ad una scelta netta e precisa come quella del ballottaggio”.

Il candidato a sindaco delle liste civiche spiega così la differenza tra le forze in campo. “Da un lato la coalizione delle guerre interne per il potere, condotte nel disinteresse per la città e per i suoi problemi. Dall’altra un pugno di anime civiche, interessate alle sorti di Siena che vogliono voltare pagina nell’amministrazione della città. Di fronte a due mondi diversi, e considerato il peso che questa scelta avrà sulle sorti di Siena, sostenere di volersi limitare ad una dura opposizione significa non avere il coraggio per abbracciare il cambiamento. Chi non prende una posizione non può certo commettere errori, ma questo non significa aver agito per il bene della collettività”. Eugenio Neri chiama in causa anche Laura Vigni: “Sono aperto alle critiche più aspre ed auspico che, nello spirito di umiltà del gesto di Provenzano Salvani, si possa sventare quel piano che sta cercando di recidere il secolare legame tra Banca e città. Per questo motivo chiedo a Laura Vigni di fare una dura opposizione direttamente a me”. Infine, si rivolge direttamente agli elettori: “Il non voto e l’astensione non fanno parte del bagaglio di cultura politica della sinistra. Inoltre, le forze a sostegno di Laura Vigni sono state tra le sostenitrici dell’atto di legalità che ha impedito a Ceccuzzi di forzare la mano sul bilancio comunale. Adesso, l’astensione al ballottaggio spianerebbe di fatto la strada al ritorno dei quel potere arrogante che tanto male ha fatto a Siena”.