L’ Oca con Giovanni Atzeni detto Tittia ed il grigio Guess trionfano di “prepotenza” questa splendida e combattuta Carriera di Provenzano.
Un Palio davvero al cardiopalma a partire dai momenti convulsi della fase della mossa che è durata oltre 45 minuti.
Questo l’ordine d’ingresso tra i canapi: Valdimontone, Lupa, Torre, Istrice, Leocorno, Civetta, Oca, Onda, Pantera e Nicchio di rincorsa. La sorte ha voluto vicine le rivali Civetta e Leocorno – che però è rimasto sempre nelle retrovie – e il Valdimontone in prima posizione e la rivale Nicchio di rincorsa.
Ambrosione ha dovuto richiamare tutti fuori ben sette volte. Confusione indescrivibile tra i canapi, con l’Istrice(due i richiami dal mossiere) che non ha mai rispettato la sua quarta posizione portandosi sempre al secondo posto a fianco della rivale Lupa.
Il Leocorno non ha quasi mai cercato la posizione verso il canape anteriore ed è rimasto sempre dietro.
Dopo il quarto rientro tra i canapi, il Nicchio nota che il Valdimontone è leggermente indietreggiato dal canape anteriore e fianca. Parte fortissimo ugualmente proprio il Montone, seguito dall’Istrice e dal Leocorno. Abrosione però invalida subito la mossa. Nulla da fare, bisogna ripetere tutto.
Confusione sempre più palpabile in mezzo ai canapi con i cavalli, quello di Onda, Oca ed ad un certo punto anche quello della Lupa che iniziano a scalciare. Altre tre volte Ambrosione fa uscire tutti.
Bartoletti su Lo Specialista si distrae mezzo istante e Grandine di rincorsa coglie l’attimo perfetto e fianca.
Partono fortissimi la Torre, dietro l’Oca e a seguire l’Istrice. Nerbate dell’Istrice alla Fonte nei confronti della Lupa. Pusceddu in questo modo non ha permesso ad Andrea Mari su Indianos di prendere la perfetta traiettoria al primo San Martino. E’ la Torre con Gingillo su Mocambo ad arrivare primo a San Martino ma Tittia con Guess compie un vero capolavoro ed affronta un San Martino dall’interno al centimetro portandosi così in prima posizione seguito dalla Torre. All’altezza del palco delle comparse Murtas cade da Morosita Prima che prosegue la sua corsa scossa. L’Oca mantiene la testa tallonata dalla Torre, ci prova anche la Pantera con Silvano Mulas su Pestifero a raggiungere l’Oca ma al secondo San Martino scivola dal cavallo che prosegue la sua corsa scosso. Arriva da dietro forte la Lupa con Andrea Mari su Indianos che prova una rimonta straordinaria ma viene spesso bloccato dallo scosso della Pantera.
Giovanni su Guess effettua le due ultime curve, San Martino e Casato, davvero perfette tallonato dalla Lupa che è davvero a un millimetro dall’Oca. Giovanni vince però di “prepotenza” bloccando all’arrivo anche con il nerbo la Lupa. Andrea Mari cade da Indianos proprio all’arrivo impattando nello steccato.
Il nerbo di Giovanni si alza al cielo e così Tittia riporta il Palio in Fontebranda a distanza di soli due anni. Un Palio davvero bellissimo lottato per tre giri e non scontato sino alla fine.
Ennesimo capolavoro di Fontebranda che, in silenzio, ha costruito un Palio tutto fatto in casa: Guess è di Fabio Romanelli ocaiolo ed è allenato proprio da Giovanni ch – e anche se ufficialmente non è più il fantino di contrada – qui ha riportato le sue vittorie e qui si sente a casa. Un successo tutto meritato per Giovanni che ha lottato per tre giri. Una vittoria stra-meritata per Guess, il grigio troppo spesso sfortunato ma nel quale Fabio credeva moltissimo e con caparbietà ha continuato a portare in Piazza. Ha avuto ragione lui, ha avuto ragione Tittia nel credere in questo forte grigio che era stato solo sfortunato. Guess ha vinto alla grande ed ha vinto nella sua contrada per il suo proprietario, per tutta Fontebranda che adesso inizia la sua festa senza fine.
Elena Casi