Con l’elezione del priore dell’Aquila, Fiamma Cardini, gli onorandi donna salgono a quattro: Laura Bonelli del Drago, Laura Dinelli della Giraffa, Nicoletta Fabio dell’Istrice e da domenica sera dunque Fiamma Cardini nuovo priore donna dell’Aquila. La seconda a rivestire questa carica ormai a tutti gli effetti anche al femminile. Negli anni 70’ infatti la contrada era stata guidata da Emilia Griccioli Brandolini d’Adda: “E’ stata proprio lei a battezzarmi – spiega Fiamma Cardini – Un segno quasi del destino direi”.
Un voto unanime nei suoi confronti da parte dei contradaioli. E’ soddisfatta?
“Sono molto felice. Un risultato che va ben al di là delle mie aspettative, mai avrei pensato di arrivare a ricoprire il ruolo di priore con l’86% dei voti. Un segnale importante, una contrada che si è mostrata ancora molto unita e compatta e nel segno della continuità”.
Lei ha alle spalle tre anni da pro-vicario e poi è stata il vicario di Sandro Nerli, priore uscente. Il suo lavoro dunque proseguirà sulla scia già intrapresa dalla contrada?
“Certamente. E’ stato quasi un passaggio di testimone naturale”.
Quindi proseguirà anche il dialogo con l’avversaria, la Pantera?
“Sì, credo molto nella strada già intrapresa dalle due dirigenze. Sarà importante proseguire nel solco dei dialoghi e accordi instaurati. Con l’avversaria parliamo molto e ci confrontiamo, tutto al fine di evitare un qualsiasi motivo di attrito che in questo momento non farebbe assolutamente bene a Siena ed alla sua Festa. Dobbiamo smettere di pensare che Siena ed il Palio siano al di fuori delle norme, i fatti recenti ci hanno insegnato, giustamente, che non lo sono”.
Siena non è al di fuori anche dalla crisi economica che tutta Italia sta affrontando. Il Monte dei Paschi ha annunciato di non rinnovare i protettorati alle contrade. Lei cosa ne pensa?
“Ci sarà una riunione tra la deputazione del Magistrato delle contrade e il presidente Profumo proprio la prossima settimana su questo argomento. Io spero vivamente che questa decisione, seppur comprensibile visti i tempi, venga rivista. Credo non faccia bene a nessuno un distacco dal territorio. Spero vivamente che la Banca continui ad essere banca del territorio”.
Una cifra che influisce molto sui bilanci delle contrade quella del protettorato del Monte?
“Sì, influisce nei bilanci delle grandi contrade. Per le piccole contrade poi è una cifra importante che viene a mancare dal bilancio”.
Nonostante i tanti anni di “digiuno” e le difficoltà economiche di questo periodo, l’Aquila è una contrada in continua crescita. Quale è il segreto?
“E’ vero, l’Aquila ha visto addirittura un leggero incremento nel protettorato. Non c’è stata flessione, neanche nell’impegno dei contradaioli e questo è un segnale importante che ci da la forza giusta. Noi crediamo molto nelle attività che tengono uniti i contradaioli. Ad esempio il Seggio ed il Circolo sono composti da generazioni di tutte le età. Il Seggio va da contradaioli di 70 anni a ragazzi di venti. Il Circolo da cinquantenni fino a giovani di sedici anni. Questa è una cosa importante che serve a tenere unita una contrada. Ogni fascia di età ha il suo punto di riferimento.
Inoltre, per le attività che si svolgono nell’arco di tutto l’anno cerchiamo di mantenere i costi molto contenuti. Certo, significa meno entrate nelle casse di contrada, a ma permettono alle famiglie di partecipare insieme alle attività, che non sono solo cene. Spesso altrimenti , magari un padre ed una madre rinunciano ad andare in società per farci andare almeno il figlio. Con i prezzi ridotti invece tutti possono partecipare”.
Siete ben quattro donne oggi alla guida delle contrade. Quote rosa anche nel Palio?
“No, assolutamente non le definirei quote rosa. Credo che ad esempio nell’Aquila, se prima c’erano delle difficoltà nell’essere donna priore oggi con questa elezione sono state superate. Si inizia a intravedere un luce positiva per noi donne visto appunto che ben quattro ricoprono un ruolo così importante per le contrade”.
Continuità anche nella scelta dei suoi collaboratori con Fabio Semplici che diventa il suo Vicario generale?
“Sì, infatti da pro vicario Fabio è il mio vicario generale. Poi i pro vicari sono Riccardo Chiesi e Francesco Squillace mentre il presidente di Società è Francesco Roveti”.
Come è il rapporto con il capitano?
“Ottimo. Sono certa che con lui proseguiremo nel solco che era già stato portato avanti da Sandro Nerli. I miei rapporti sono davvero ottimi sia con lui che con il suo staff. Questa è la fortuna di essere una contrada piccola. Ci conosciamo tutti da sempre e bene e i rapporti spesso vanno oltre al rapporto di contrada”.
L’Aquila aspetta da troppo tempo la vittoria. Spera che il 2013 sia l’anno del riscatto?
“Speriamo proprio di si. Noi siamo proiettati su questo, sul riportare la vittoria in contrada. Una contrada che l’aspetta da troppo tempo. Credo faccia davvero male stare cosi tanti anni senza vincere, soprattutto per i giovani. Ci sono generazioni che non hanno mai visto vincere l’Aquila e ragazzi di trenta anni che ne avevano otto e si ricordano ben poco. Fa davvero male quindi…speriamo in questo 2013!”.
Elena Casi