Pd: “Al fianco dei cittadini per la difesa degli uffici postali di Vivo e Campiglia d’Orcia”

 

Castiglione d'Orcia

“Siamo stupiti e arrabbiati per l’arroganza con la quale da alcuni anni Poste italiane sta gestendo il servizio pubblico che gli è stato affidato nelle zone marginali e nelle piccole comunità”. Inizia così la nota del Partito democratico di Castiglione d’Orcia sulla notizia dell’ipotesi di soppressione degli uffici postali di Vivo e di Campiglia d’Orcia.

 

“Negli ultimi mesi – si legge nella nota – l’azione degli enti locali per contrastare questa politica è stata molto intensa ma non ha portato a nessun risultato. Poste italiane, infatti, rifiuta il confronto, razionalizza senza concertazione, ignora del tutto le richieste di Comuni e della Provincia. Nemmeno il Prefetto è riuscito a farsi ascoltare. Il Partito democratico di Castiglione, Vivo e di Campiglia d’Orcia vuole, dunque, affiancarsi alla protesta dell’amministrazione comunale e dell’Uncem contro Poste italiane, che continua a perseverare con un atteggiamento scorretto di totale disinteresse nei confronti delle comunità, venendo peraltro meno agli obblighi previsti per i gestori dei pubblici servizi. Non dimentichiamo che si tratta di una società per azioni nel cui assetto societario vi è la partecipazione totalitaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze e quindi dello Stato italiano. In una fase come quella che sta vivendo il nostro Paese dobbiamo chiederci se esistono ancora rendite di posizione assoluta oppure se tutti, ma davvero tutti, dobbiamo concorrere al risanamento, economico e morale dell’Italia. Se un pezzo di civiltà, come quella rappresentata dai nostri territori, sprofonda sotto i colpi della razionalizzazione della spesa e della semplificazione istituzionale è il Paese intero a perdere. Il Partito Democratico – conclude la nota – che in questo Comune rappresenta l’unica organizzazione politica conosciuta dai cittadini, si schiera a difesa di questi servizi come ha sempre fatto e sarà insieme ai cittadini nella protesta contro Poste Italiane”.