“Siamo di fronte a un patrimonio artistico e culturale – ha detto Guicciardini in merito al Santa Maria della Scala – importante non solo per Siena, ma per tutto il Paese. Il Santa Maria della Scala può rappresentare il cuore del rilancio di Siena, una città che fa della cultura uno dei suoi motori economici principali, oltre ad essere il luogo fisico e metaforico da cui rilanciare la candidatura di Siena a capitale europea della cultura. Adesso ci troviamo davanti al rischio di una chiusura temporanea, a causa della fine anticipata del mandato, che fa molto male e per la quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà a coloro che vi lavorano. Il progetto della Fondazione di partecipazione che avevamo ipotizzato avrebbe corrisposto in pieno all’obiettivo di un rilancio del complesso museale. Mentre in tanti scrivono e fanno facili affermazioni, il Pd si sta attivando per costruire strade credibili di rilancio e l’impegno del presidente della Regione, Enrico Rossi è una testimonianza della veridicità di quello che sto dicendo”.
“La questione Mps – ha continuato Guicciardini – è sicuramente un altro dei temi caldi per la città. Purtroppo siamo consapevoli della situazione che stiamo attraversando nel nostro Paese e in Europa, ed è doveroso chiarire gli obiettivi che ci poniamo. Prima di tutto crediamo che la Banca Mps debba recuperare la sua redditività e mantenere i livelli occupazionali; poi è necessario mantenere il legame con il territorio. Pur in un quadro difficile, le scelte fatte nel 2012 sono state di forte consapevolezza, di credibilità nazionale e internazionale, con l’obiettivo di condurre a un’operazione verità. La situazione del Monte dei Paschi si inserisce in una crisi più ampia del sistema. In Italia, da qui al 2015, sono previsti 19 mila esuberi di bancari e la chiusura di 2700 sportelli. Di questi ben 350 in Toscana. In questo contesto, molte banche stanno facendo dolorosi piani di risanamento e rilancio”.
“Sul lato occupazionale – continua Guicciardini – ci siamo schierati vicino ai lavoratori, auspicando una trattativa che certamente è complessa e che dovrà definire anche il destino del back office. Sulla nostra posizione in merito ho sentito molta strumentalità. Un punto sicuro è che noi faremo le barricate per far rimanere il consorzio operativo di gruppo di Banca Mps a Siena, come punto produttivo unitariamente inteso e fulcro del polo della monetica. Io credo che siano poi importanti anche le autocritiche che come Pd abbiamo fatto sulla questione della banca. Un’autocritica non strumentale ma seria, tesa a mettere in luce gli errori commessi e a cercare possibili vie d’uscita. Trovo davvero triste che ci siano persone affacciate alla finestra che aspettano qualche sussulto negativo solo per cavalcarlo e mi fa sorridere che ci sia qualcuno che adesso accusa e che magari faceva il sindaco quando io andavo alle elementari o, ancora, mi fanno sorridere le critiche mosse da dietro un pc, senza il coraggio di metterci la faccia e il proprio nome. Noi la faccia ce la mettiamo e cerchiamo solo l’interesse delle nostre comunità, aperti e con la voglia di costruire il futuro oltre la crisi”.
Il segretario ha affrontato, poi, il tema del riordino delle Province. “Il problema di questa riforma è che è partita dal fondo, senza eliminare prima gli sprechi ai vertici. Il risultato di questa legge, che vedremo in pochi mesi, sarà la creazione di notevoli costi. I tagli degli sprechi dovrebbero, invece, partire dall’alto: come Pd abbiamo presentato una proposta per dimezzare il numero di parlamentari e un’altra per trasformare il Senato in una Camera delle Regioni. È necessario intervenire sulle Regioni, alcune delle quali sono più piccole del nostro territorio, e su quelle a Statuto speciale. Tra pochi giorni partirà anche una petizione che come Pd provinciale abbiamo ritenuto giusto fare per spiegare in modo vero e concreto ai cittadini, come e dove si può risparmiare. Non è tagliando il numero di consiglieri nei Comuni o nelle Province che si risolvono i debiti del Paese. In questo modo si va incontro all’idea perversa che la democrazia funziona meglio tanto più è ridotta. Dalla crisi, invece, si esce meglio se c’è più democrazia”.
Guicciardini si è poi soffermato a parlare delle aziende in crisi in provincia di Siena, soffermandosi in particolare sulla situazione di Floramiata. “Siamo andati ad Abbadia San Salvatore – ha raccontato il segretario – a parlare con i lavoratori che da tre mesi non prendono lo stipendio che gli spetta. Non si tratta di un’azienda che deve chiudere. Floramiata ha grandi potenzialità non solo a livello locale ma anche a livello nazionale e internazionale. I lavoratori, nonostante tutto, continuano a lavorare, portando avanti al contempo la loro legittima protesta, dimostrando così un grande senso di responsabilità nei confronti di un lavoro che, se interrotto, porterebbe al deperimento dei prodotti e quindi a grandi perdite economiche. A loro ovviamente va tutta la nostra solidarietà e saremo fisicamente al loro fianco anche domani, lunedì 27 agosto, durante la marcia di protesta, e sosteniamo, insieme alle istituzioni, che sia necessario un atto di responsabilità da parte della proprietà, che dovrebbe agevolare tutti quei percorsi che possono consentire all’azienda di uscire da questa crisi. Anche in questo caso il ruolo ricoperto dalla Provincia di Siena è molto importante e credo sia doveroso tenere in considerazione la sua operatività quando si parla di riorganizzazione degli enti”.
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