Pinciani: ‘Adesso la Francigena diventi patrimonio dell’Unesco’

Francigena

“La provincia di Siena è uno scrigno di grande valore universale, che custodisce ben quattro luoghi – simbolo, dichiarati patrimonio mondiale dall’Unesco. La prima realtà del territorio, iscritta nella lista Unesco è stata San Gimignano nel 1990, per il suo centro storico che rappresenta un capolavoro del genio creativo umano. Nel 1995 è stata la volta della città di Siena, esempio straordinario di architettura medievale, dedizione e inventiva, mentre nel 1996 è stata Pienza a essere iscritta per il valore universale della sua forma urbanistica, prima applicazione dei concetti umanistici nella pianificazione urbana. Infine, nel 2004 è stata la volta della Valdorcia, icona del Rinascimento e di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato per rispecchiare gli ideali di buon governo”. E’ iniziato così l’intervento di Alessandro Pinciani, vicepresidente della Provincia di Siena nel corso del convegno “Patrimonio mondiale e sviluppo sostenibile nelle Terre di Siena: la gestione UNESCO in tempo di crisi”, che si è svolto questa mattina, venerdì 14 dicembre presso il Palazzo del Governo.

“Ad unire questi quattro punti cardinali di eccezionale valore universale – ha detto ancora Pinciani – c’è un altro sito ancora in itinere, di straordinaria ampiezza e complessità: la Via Francigena, che attraversa la nostra provincia e la collega con l’Europa. Venerdì prossimo la Provincia di Siena presenterà al gruppo di coordinamento, presieduto dall’Ufficio patrimonio mondiale dell’Unesco presso il Mibac, la proposta di alcune linee guida per la sua candidatura. La dimensione del progetto, la grande varietà di situazioni che si presentano lungo il percorso italiano e i numerosi soggetti coinvolti rendono complessa l’iter della candidatura. Tuttavia, sta emergendo con chiarezza quanto la Francigena abbia tutti gli elementi storici, artistici, culturali, territoriali e spirituali per poter essere inserita come primo itinerario culturale italiano nella lista del patrimonio mondiale Unesco”.

“Oggi – ha concluso Pinciani – è rilevante riflettere su come gestire realtà complesse, quali i siti Unesco, dal punto di vista delle risorse, dato che spesso la loro tutela appartiene a più amministrazioni con forme di organizzazione complesse. Se da un lato l’Italia detiene il maggior numero di siti iscritti nella lista Unesco, dall’altro lato esistono difficoltà gestionali oggettive rispetto ad altre realtà internazionali legate, prima di tutto, all’estensione territoriale dei siti. La Provincia di Siena, con il Festival Unesco nelle Terre di Siena, vuole tentare di portare un contributo a una strategia di fare rete che superi le difficoltà e faccia collaborare in maniera fattiva i diversi territori e le diverse istituzioni”.