Quattro tavoli tematici ciascuno con una serie di argomenti da proiettare nel futuro di Poggibonsi e della Valdelsa. Un modo per raccogliere idee e contributi da utilizzare nella programmazione che verrà.
E’ l’appuntamento che David Bussagli, candidato alle primarie del centro sinistra per le amministrative di Poggibonsi, lancia per sabato 18 gennaio, alle ore 16, presso il circolo la Ginestra, in via Trento a Poggibonsi.
“Segnatevi questa data – dice Bussagli – raccogliamo adesioni fino al 10 gennaio. Basta scrivere via mail all’indirizzo davidbussaglipersindaco@gmail.com”.
“Un pomeriggio di idee per ribadire che la mia candidatura è un fatto collettivo, non personale – osserva Bussagli – Dobbiamo ribaltare l’idea solita per cui si ascoltano soluzioni predefinite e preconfezionate. Chiediamoci cosa possiamo fare noi, cosa potete fare voi, per il futuro, per Poggibonsi, per la Valdelsa. Investiamo su di noi per investire sul futuro. Vi chiedo di esserci, di partecipare, di portare idee, aspettative, di immaginare Poggibonsi e la Valdelsa fra venti anni. Dobbiamo e possiamo alzare la testa e guardare lontano. Con occhi nuovi. Consapevoli delle difficoltà, del periodo che stiamo attraversando”.
“La Valdelsa – fa notare Bussagli – è stata il luogo delle possibilità e delle opportunità nel passato recente. Nel dopoguerra, nell’arco di una generazione, tante famiglie, la mia compresa, hanno trovato qui da niente, tutto. La Valdelsa è la prospettiva per cui lavorare, una Valdelsa che deve tornare ad essere luogo di opportunità. Il nostro posto è qui”.
Nel primo tavolo si parlerà di sviluppo economico, di lavoro e di impresa. “Poggibonsi e la Valdelsa sono terra di manifattura, impresa, artigianato. Sono il luogo del fare e del saper fare. Questa crisi sta consumando tantissime realtà. Dobbiamo provare a legare le nostre capacità, la nostra storia e la nostra tradizione manifatturiera alle possibilità che l’innovazione e la ricerca stanno aprendo. Impresa-innovazione-centri di ricerca, nuovi mercati. Tutto questo cercando di capire come le pubbliche amministrazioni possono sostenere processi di riconversione, di sviluppo e stimolare la creazione di posti di lavoro”.
Il secondo tavolo si concentrerà su welfare e servizi pubblici che fanno qualità di vita. “L’ospedale di Campostaggia come Ospedale della Valdelsa deve mantenere la sua centralità e continuare a crescere in qualità – fa notare Bussagli – Così come dovrà restare centrale l’impegno per la rete del sociale, dovremo continuare a sostenere le persone e tutta la rete del sistema educativo da sempre fiore all’occhiello del comune di Poggibonsi. Noi lavoreremo per l’efficienza, l’efficacia, l’economicità e la qualità dei servizi purché si riconosca l’universalità come elemento indiscusso nelle politiche pubbliche. Il pericolo vero è il lento svuotamento dei sistemi pubblici di welfare. I costi e le liste d’attesa già oggi rendono convenienti alcuni servizi privati. Se proseguiremo così il rischio è di vedere coloro che hanno mezzi e possibilità pagare, mentre coloro che non se lo possono permettere restare senza servizi o con quel che rimane del sistema pubblico. Una prospettiva che non è la nostra”.
Il terzo tavolo sarà sulla città che cambia. “Poggibonsi a fine legislatura avrà il suo nuovo piano strutturale – spiega Bussagli – Piano che individua alcuni elementi in modo chiaro. Consumo 0 di suolo, rigenerazione, riuso della aree dimesse, sostenibilità. Si tratterà di rendere operativa la nuova programmazione con una forte spinta all’efficientamento energetico e a tutti quegli elementi della qualità del costruire. Altro elemento sarà la previsione di nuove aree pedonali e piste ciclabili. C’è la necessità di coniugare le esigenze collettive del riuso e del riutilizzo con il lavoro che questi processi attivano. Sono opportunità di sviluppo e nello stesso tempo di miglioramento urbano e quindi di qualità della vita”.
Il quarto tavolo riguarderà la cultura. “Abbiamo necessità – è l’idea di Bussagli – di investire in ottica di produzione culturale, ospitando in residenza artisti, stimolando il tessuto locale a costruire iniziative originali da proiettare verso scenari nazionali. In questo contesto sarà importante rendere più centrale il ruolo del parco archeologico di Poggio Imperiale”.
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