“E’ una situazione assurda e ormai difficilmente sostenibile. Il patto di stabilità, così come è, non ci permette di spendere risorse che abbiamo, mettendo così a rischio il pagamento delle imprese che stanno lavorando. E’ quanto sta accadendo per il Parco Urbano e anche per via Carducci, due cantieri in cui i lavori sono proceduti in maniera spedita e che adesso stanno attraversando una fase di rallentamento perché dalle nostre casse non possono uscire le risorse che abbiamo”. E’ l’assessore ad ambiente e territorio Giampiero Signorini che commenta quanto sta accadendo a livello locale come diretta conseguenza del Patto di stabilità.
“Noi il Patto lo abbiamo sempre rispettato – dice Signorini – anche perché se sforiamo ci sono pesanti sanzioni per il Comune e nella forma più pesante: tagli ai trasferimenti sulla spesa corrente. Un meccanismo punitivo di prim’ordine perché va a colpire i servizi. Così invece colpisce le imprese e i lavoratori. Senza pensare che è a dir poco frustrante non poter spendere i soldi che si hanno in un momento delicato come questo dove gli investimenti pubblici potrebbero rappresentare forse una delle poche boccate d’ossigeno per l’economia”. Il Patto di stabilità funziona così. Se dalle casse del Comune esce 1 euro per investimenti, nello stesso anno finanziario devono essere entrati 1 euro più 1,8 milioni di euro. “Questo è il saldo obiettivo – dice Signorini – per il Comune di Poggibonsi. E non importa che le risorse ci siano perché accantonate in anni passati, conta il fatto che se escono ora devono essere entrate quest’anno. Uno stravagante meccanismo che non considera né il virtuosismo di un Ente né la sua reale capacità di spesa”.
“Non esiste – prosegue Signorini – che una ditta vanti un credito verso una pubblica amministrazione per colpa di una norma che impedisce di pagare. In questi anni l’andamento dei cantieri ha dovuto seguire l’andamento dei flussi di cassa, è stato così per il Burresi ma anche per il parcheggio del Vallone, ormai finito. Noi abbiamo deciso da tempo di destinare in via prioritaria le risorse libere per i pagamenti degli stati di avanzamento dei lavori in corso piuttosto che nell’avvio di nuovi lavori, proprio per non danneggiare coloro che stanno lavorando. Ma adesso siamo preoccupati. Abbiamo sempre avversato il patto e il progressivo irrigidimento che c’è stato, auspicando aperture da parte del Governo. L’auspicio resta, come resta il nostro impegno a trovare altri modi per integrare flussi di cassa che ci permettano di far uscire risorse vitali per le aziende a cui esprimiamo la nostra vicinanza in quanto come noi sono vittime di questo assurdo meccanismo che deve necessariamente essere rivisto”.