Progetto di ricerca sui sistemi biomedicali per debellare il tumore osseo

Un progetto per la messa a punto e lo studio approfondito di sistemi biomedicali utili a debellare il tumore osseo, finanziato per tre milioni di euro dal Ministero per l’istruzione, l’Università e la ricerca. E’ quello su cui sta lavorando il Crisma, Centro di ricerche interuniversitario per i sistemi medici avanzati, diretto da Rolando Barbucci, professore di chimica generale dell’Università di Siena e trasferito nei mesi scorsi, in via definitiva, presso l’ex Polo universitario di Colle di Val d’Elsa, oggi trasformato in Crea, Centro di ricerca sull’energia e l’ambiente. Il progetto finanziato coinvolge anche l’Ateneo senese, con il Dipartimento di Fisica, accanto all’Università degli studi di Bologna e di Catania e all’Istituto Ortopedico Rizzoli (Ior) di Bologna.

 

Il progetto. “Il progetto – spiega Rolando Barbucci – va sotto il nome di ‘Idrogeli compositi ibridi contenenti nano particelle ferromagnetiche per il trattamento di tumori ossei primitivi e secondari’ e prevede la sinergia di studiosi esperti in vari campi e settori disciplinari. Sostanzialmente, il progetto punta a studiare sistemi multifasici in cui almeno una fase è rappresentata da strutture che misurano meno di 100 nm, nano particelle ferro magnetiche, che, applicando un campo magnetico alternato, sono in grado di comportarsi come micro-robots per la trasmissione dell’informazione e il rilascio graduale e controllato del farmaco antitumorale”.

 

Il progetto è un’ulteriore tappa dell’ampio e variegato impegno scientifico di Rolando Barbucci, che, da più di 30 anni, è uno dei maggiori esperti nello studio dei biomateriali, oltre che un attento studioso dei comportamenti fisico-chimici dei polimeri biologici, sempre più coinvolti nel progresso tecnico e tecnologico in campo biomedico. Tra i riconoscimenti più recenti consegnati a Barbucci, figura il premio “Amerigo Vespucci” della Regione Toscana, dedicato all’innovazione e alla ricerca, ricevuto nel 2010.

 

Crisma e Crea. “Il progetto che sta seguendo il Crisma – afferma il presidente del Crea, Michele Pollara – rappresenta un valore aggiunto anche per la nostra struttura, che punta a collegare il mondo accademico e della ricerca con le esigenze delle imprese, grazie anche alla collaborazione di numerosi docenti dell’Università di Siena, quali Rolando Barbucci. Il Crea punta ad aprirsi sempre di più a tutte le università e le scuole toscane di alta formazione e con il nuovo nome abbiamo anche voluto ribadire la nostra autonomia dall’Università di Siena. Il Crea, infatti, come era l’ex Polo universitario colligiano, è partecipato dall’ateneo senese, ma ha sempre avuto un bilancio autonomo e non ha finalità accademiche, proprie, invece, dei poli universitari. Il nostro obiettivo primario – aggiunge Pollara – è quello di acquisire maggiori competenze per qualificarsi nel centro Italia, andando oltre la dimensione locale; accogliere nuove professionalità e specializzazioni; sviluppare la ricerca nei settori energia e ambiente e valorizzare le apparecchiature tecniche a disposizione. Va in questa direzione l’ospitalità offerta, dallo scorso ottobre, ai corsi di formazione dell’Istituto tecnico superiore Its ‘Energia e Ambiente’, scuola di specializzazione post diploma sostenuta dai fondi messi a disposizione dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca e promossa da soggetti pubblici e privati delle province di Siena, Arezzo e Grosseto. Con le due strutture, Crea e Its, vogliamo favorire sempre di più l’integrazione e lo sviluppo delle conoscenze sul fronte della green economy, guardando al futuro stando attenti alla formazione dei giovani e alle esigenze del mondo dell’impresa”.