In attesa di capire cosa succederà a Roma all’ultimo decreto sull’accorpamento e riorganizzazione delle Province, il decreto 188, se sarà convertito o decadrà, se diventerà legge così come è oppure sarà modificato, il confronto tra Regione e organizzazioni sindacali sulla riorganizzazione del personale delle Province è rinviato. Il tavolo inoltre potrebbe allargarsi. “Il decreto ha infatti modificato tempi e competenze – spiega l’assessore al rapporto con gli enti locali, Riccardo Nencini –. La Regione è disposta a tenere aperto un tavolo di discussione. Ma sarebbe opportuno che al tavolo a questo punto sedesse anche l’Upi, l’Unione delle Province, e l’Anci, l’associazione dei Comuni. Le inviteremo”.
L’assessore l’ha proposto stamani ai rappresentanti della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e al coordinamento delle Rsu delle dieci province, che ha incontrato nel corso di una riunione durata un’ora. I sindacati avevano chiesto alla Regione di tenere aperto il tavolo e continuare a svolgere un ruolo di regia.
La situazione si è complicata nel succedersi dei decreti e nel passaggio parlamentare: da sciogliere, tra le altre questioni, anche il nodo delle funzioni della città metropolitana, che a differenza di quelle delle Province potrebbero essere bloccate. Sindacati ed assessori si risentiranno tra sette od otto giorni, in attesa di maggiore chiarezza sui destini del decreto legge. Dopodiché, nel caso, sarà riconvocato il tavolo. Sono circa 4.800 i dipendenti che lavorano oggi nelle dieci Province toscane e chiedono di sapere come saranno riorganizzati.