Contignano ha vinto, domenica scorsa, il Palio del bigonzo. Si tratta di una contrada appena arrivata, che rappresenta l’omonima frazione di Radicofani, diventata subito imbattibile con due vittorie consecutive. Ma questa non è l’unica novità di una manifestazione nata da una festa del vino, che nel giro di otto anni ha avuto una crescita notevole. Solo apparentemente folcloristico, il Palio del bigonzo ha il merito di far riscoprire i borghi originari di Radicofani, e di valorizzare una festa religiosa, quella della Madonna delle vigne, legata all’antica e copiosa produzione di vino. Tant’è che la concomitanza con la gara di domenica ha fatto slittare di un giorno la cerimonia religiosa, con la processione che, nel pomeriggio, ha seguito l’immagine votiva.
Il Palio del bigonzo interpreta con saggezza contenuti autentici, ed è in continua evoluzione. Grazie al lavoro delle donne di Radicofani, e ai contributi di un progetto regionale, sono stati realizzati tanti nuovi costumi. Nei giorni scorsi sbandieratori e musici hanno indossato fiammanti abiti medievali dei rappresentanti del Comune (legati al periodo di Ghino di Tacco, sulla base di una ricerca di Francesco Amodio), che si aggiungono a quelli delle contrade. Sono arrivati tre nuovi suonatori di chiarine, il capitano del popolo, gli armigeri. Già da un anno il sindaco Massimo Magrini e la sua signora indossano i costumi dell’antico podestà e della sua consorte. Mancano i rappresentanti degli ordini monastici e qualche costume da popolano, poi il campionario dei costumi storici di Radicofani sarà completo. Già adesso conta circa 150 pezzi: non è poco, per un Comune che supera appena i mille abitanti. C’è poi una gara spettacolare e la voglia di stare insieme, la coesione di una comunità che fanno il resto. Radicofani è un bel posto per vivere, non a caso tanti personaggi scelgono questa località come seconda casa o per viverci. L’affaccio sulla Val d’Orcia e l’Amiata, del resto, è già un argomento sufficiente. Se poi si aggiungono la rocca, la biodiversità dei boschi e dei parchi, la qualità del cibo e della vita locale, la passione degli abitanti, il quadro diventa ancora più convincente.
Le contrade propongono i nomi di Castello, Borgo Maggiore, Castel Morro, Bonmigliaccio, cioè i quattro castelli che formavano la Comunità di Radicofani, cui si aggiunge quella di Contignano. Questi insediamenti erano legati alla viticoltura, che proprio negli statuti del 1255 e del 1411 era meticolosamente regolamentata. La produzione era arrivata a duemila some di vino, equivalenti a tremila ettolitri. La zona più vocata per questa produzione era una valle dove fu costruito il piccolo santuario della Madonna delle vigne, la cui festa si celebra ogni 8 di settembre. Questo è un Palio ricco di riferimenti storici, oltre ad essere spettacolare. Contignano ha vinto con merito, ma la vittoria è soprattutto di Radicofani. Le cene nelle contrade, il grande coinvolgimento nei giorni nel Palio, lo dimostrano.
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