Sono stati ufficializzati i nomi dei corridori del Palio del Bigonzo, previsto per domenica 8 settembre. Si tratta di due coppie di atleti e di una eventuale riserva, che dovranno correre i circa 300 metri nel centro abitato trasportando gli antichi contenitori dell’uva (bigonzi) con dei barellini. Il percorso ha subito alcune modifiche, a causa di lavori pubblici su un tratto della via principale del paese. Ecco l’elenco delle contrade e dei loro atleti. Contignano: Francesco Taormina, Alessandro De Luca, Antonio Cesare De Luca, Giacomo Costa, Slama Ziyed (riserva). Castelmorro: Ciro Franch, Emiliano Giuliacci, Federico Ciacci, Francesco Caporali. Bonmigliaccio: Alessandro Bernardini, David Amadsun, Matteo Rossetti, Juri Rossetti. Castello: Cristian Simi, Stefano Magi, Lorenzo Pallai, Lorenzo Rappuoli. Borgo Maggiore: Daniele Fabbrizzi, Edorardo Meloni, Mirco Perugini, Gregorio Zaccari, Filippo Goracci (riserva).
Le cene propiziatorie nelle contrade, sabato 7 settembre, faranno da prologo al palio del Bigonzo di domenica. Sempre durante la vigilia, il corteo storico delle contrade (ore 21) accompagnerà la presentazione del drappellone al parco della Pista. Previste, nell’occasione, la ricostruzione di un accampamento medievale e la dimostrazione di duelli all’arma bianca a cura del gruppo storico “Oste malaspinensis” di Fosdinovo. Va da sé la contestuale esibizione del gruppo sbandieratori e musici di Radicofani.
Domenica il programma prevede alle 11 la messa a san Pietro, quindi (ore 12) la benedizione del palio e delle contrade. Più tardi (dalle ore 16,30) la gara di tiro con l’arco tra gli arcieri, oltre ai lanci di sfida e duelli con il gruppo storico di Fosdinovo. Queste fasi preliminari servono a determinare l’ordine di partenza, con vantaggi di alcuni metri proporzionali alla classifica finale. La festa di Radicofani si chiude con le cene nelle contrade.
Omaggio alle origini Il palio è un omaggio alle origini di Radicofani. Basti considerare che le contrade ripropongono i nomi di Castello, Borgo Maggiore, Castel Morro, Bonmigliaccio e quello del Castello di Contignano. Quest’ultimo è chiaramente ancora esistente, mentre gli altri nomi sono relativi a quattro castelli, ognuno con le sue mura ed una sua amministrazione, che formavano la comunità di Radicofani. Questi insediamenti erano legati all’attività agricola e in particolare alla viticoltura, che proprio negli statuti del 1255 e del 1411 era meticolosamente regolamentata. La produzione vitivinicola era cresciuta durante i secoli sino ad arrivare a duemila some di vino, equivalenti a tremila ettolitri. La zona più vocata per questa produzione era una valle dove, dal XVII secolo, fu costruito il piccolo santuario della Madonna delle vigne, la cui festa si celebra ogni 8 di settembre.
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